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PLUS, Persone LGBT+ Sieropositive, aps cerca infermieri che vogliano contribuire all’attività di offerta di test per HIV, HCV e altre infezioni sessualmente trasmissibili agli utenti – in massima parte LGBT – del BLQ Checkpoint, il primo centro community based per i servizi di salute sessuale al di fuori dell’ambiente ospedaliero.

Al BLQ Checkpoint opera un gruppo di volontari, composto soprattutto da persone gay con HIV, per portare il tema della salute sessuale al di fuori dell’ambiente ospedaliero, più a contatto con la comunità LGBT con una particolare attenzione ai maschi gay e agli altri maschi che fanno sesso con maschi (MSM). L’azione di Plus è fortemente centrata sul supporto fra pari, ossia la comunità che offre servizi alla comunità stessa, nella logica di rivolgersi ai servizi ospedalieri quando serve. Cerchiamo di portare fuori dall’ospedale tutto quello che può essere gestito dalla community stessa.

Da qui nasce l’idea del BLQ Checkpoint, il primo centro community based condotto da operatori alla pari aperto in Italia nel 2015.

Le attività del BLQ Checkpoint prevedono l’esecuzione di test rapidi per HIV, HCV e altre infezioni sessualmente trasmissibili. I volontari di Plus si occupano dell’accoglienza e della gestione dell’utente durante il test.

Agli infermieri volontari si chiede di eseguire i test rapidi per HIV, HCV e le principali infezioni a trasmissione sessuale, nell’ambito del programma Sex Check.
Gli orari di apertura del centro sono i seguenti:

lunedì e mercoledì dalle 18 alle 21

Il centro si trova in via S. Carlo 42/C a Bologna.
È prevista una formazione con il duplice scopo sia di illustrare le modalità di esecuzione dei test, sia di condivisione dell’approccio alla base dell’attività di Plus e del BLQ Checkpoint.

È richiesta una copertura assicurativa con estensione relativa al contagio HIV/HCV.

Ti chiediamo di regalarci un poco del tuo tempo (basta anche un solo turno al mese!) per consentire il proseguimento della esperienza del BLQ Checkpoint, considerato in tutta Italia un modello di lotta all’HIV da prendere ad esempio. Siamo certi che si rivelerà essere anche per te una esperienza molto appagante.

Per ulteriori informazioni e appuntamento per colloquio, info@plus-aps.it. È gradito l’invio del curriculum vitae.

InfermieriEbbene sì: siamo arrivati agli infermieri a ore. Sulle pagine dei principali quotidiani locali, è comparso un articolo che descrive, non so con quanta consapevolezza, la situazione in cui versa la sanità bolognese. La Ausl di Bologna assumerà personale infermieristico per il periodo estivo, al fine di consentire al personale assunto a tempo indeterminato di andare in ferie. Il sindacato “abbozza”, cito Repubblica Bologna che sottolinea il placet di Cisl.

È arrivato il momento di attivare la precarietà anche in un lavoro utile a tutelare la nostra salute. Stante che secondo l’Ocse il lavoro precario incide negativamente sulla produttività, mi chiedo come sarà la qualità di quel lavoro, nella consapevolezza che sarà a termine, un lavoro delicato che si interrompe dopo tre mesi. Un po’ come una vita che ogni tre mesi si interrompe.

Oggi ho chi mi passa i ferri, fra un’ora ne ho un altro. Oggi ho chi mi fa un prelievo, fra un’ora chissà chi ci sarà. Una pezza messa per cercare di arginare un sistema che fa acqua da tutte le parti.

Non stupisce l’ok del sindacato, stante che, dopo lunghe discussioni, l’unico metodo escogitato per venire incontro al sistema destabilizzato e ormai palesemente in difficoltà nel fornire assistenza, è stato l’attivazione dei fondi di assistenza sanitaria integrativa, ossia l’ingresso delle assicurazioni Reteprivate nel sistema sanitario, con la felicità e l’approvazione degli stessi lavoratori. Felicissimi, perché ricevevano i rimborsi delle spese mediche effettuate… fino a qualche anno fa. Oggi anche i lavoratori devono contribuire con i propri soldi in media per il 50% dei costi indicati in fattura.

A nessuno è venuto in mente, ovviamente, che questo accordo sul sistema sanitario parallelo ha comportato mancati aumenti di salario consistenti.

Arriverà il giorno in cui la diagnosi del medico sarà sottoposta al giudizio preventivo dell’assicuratore? Secondo me non siamo molto distanti.

Credo però che la deriva privatistico-assicurativa si possa ancora evitare attuando pienamente e coerentemente con i principi contenuti nella riforma del titolo V° della Costituzione. Il tema è quello della sussidiarietà verticale e, soprattutto, a mio avviso, quello della sussidiarietà orizzontale.

Considerate le attuali scarse risorse economiche a disposizione dell’ente pubblico è necessario sviluppare una cultura del coordinamento e della sinergia dei servizi socio-sanitari tra pubblico e privato, dove per privato prima di tutto si intenda il terzo settore e le associazioni di categoria.

Devo però evidenziare che nonostante vi sia una possibilità concreta, attraverso la piena attuazione del concetto di sussidiarietà orizzontale, di poter garantire e addirittura ampliare i servizi socio sanitari alla persona, non si riesce, soprattutto culturalmente, a intraprendere compiutamente questa strada. So bene la fatica che sto facendo a percorrere questa via, stante che perfino gli enti che l’hanno approvata non la conoscono, non hanno mai realizzato le procedure necessarie all’attivazione di quel percorso. Un percorso che sarebbe in grado di offrire una mano consistente alla sanità pubblica con il sostegno del terzo settore.

Sandro Mattioli
Plus Onlus
Presidente