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PrEP in Italia e Plus Roma organizzano il primo residenziale per rafforzare la community delle persone in PrEP e fornire gli strumenti per promuovere la PrEP e la salute sessuale nella propria comunità e nel proprio territorio. Durante il residenziale

  • approfondirai la prevenzione combinata;
  • abbatterai i tabù sulla PrEP e su chi la usa;
  • incontrerai attivistə da tutta Italia;
  • imparerai a fare counseling per supportare chi vuole iniziare la PrEP. 

Questo residenziale può esserti utile se

  • sei in PrEP e hai voglia di fare rete con altre persone che la usano;
  • fai parte di un collettivo o un’associazione e ti senti spaesatə quando ti chiedono informazioni sulla PrEP;
  • lavori nel sociale o come operatorə sanitariə e vorresti informare lə tuə utenti sulla PrEP.

Dove e quando si terrà il residenziale?

A Roma da venerdì 3 novembre a domenica 5 novembre.
Maggiori dettagli saranno forniti alle persone selezionate.

Quanto costa? 

È gratuito! Il costo del residenziale,  del viaggio, del vitto e dell’alloggio saranno coperti dall’organizzazione. 

Chi può candidarsi?

Chiunque voglia impegnarsi per la PrEP e per il diritto a una sessualità libera.

Fino a quando ci si può candidare?

Venerdì 15 settembre 2023 compreso.

Quando si saprà chi è statə selezionatə?

Entro i primi di ottobre contatteremo le persone selezionate.

Come saranno selezionati lə partecipanti?

Lə partecipanti saranno selezionatə per rappresentare in maniera adeguata le regioni italiane, le diverse popolazioni e creare un gruppo eterogeneo. 

Puoi partecipare solo a partire da sabato mattina. È un problema?

No, ma ricordati di segnalarlo nel form. 

A chi puoi rivolgerti per avere informazioni sul PrEPCAMP?

Scrivi a prep@plusroma.it 

I tuoi dati personali saranno tutelati?

Compilando la domanda di partecipazione acconsenti al trattamento dei tuoi dati sensibili che utilizzeremo solo per contattarti se sarai selezionatə. Leggi l’informativa completa.

Come candidarsi?

Il residenziale è stato realizzato grazie a una donazione di ViiV Healthcare SRL.

Con l’epidemia da sars-cov2/covid (quasi) alle spalle, riprendiamo le buone abitudini e quindi anche la formazione delle persone che sono disponibili a fare attività di volontariato presso i servizi dell’associazione: dal BLQ Checkpoint al PrEP Point, dai Venerdì Positivi alle domeniche di approfondimento “E tu che ne vuoi sapere?” e a tutti i progetti nuovi che stanno nascendo.
Abbiamo davvero voglia di conoscere nuove persone pronte a trascorrere un pò del loro tempo insieme a noi con questo nuovo corso di formazione.

Le ore d’aula si terranno presso la Casa della Salute Porto-Saragozza in via Sant’Isaia 94a a Bologna tranne quelle del 28 ottobre che saranno svolte presso la sede di Plus (via S. Carlo 42C) dalle 14 alle 18.
Invece il laboratorio residenziale si terrà presso il centro Ca’ Vecchia, in via Maranina 9 a Sasso Marconi (BO).

Le ore d’aula nella Casa della Salute Porto-Saragozza, sono aperte a chiunque voglia approfondire gli argomenti trattati, quindi anche se non vuoi fare il volontario ma ti interessano i temi, sei libero di entrare ed ascoltare. Invece la parte residenziale del corso è riservata a chi vuole fare il volontario.

Il limite massimo di iscrizioni per ogni sessione è di 20 persone. Il corso è gratis. L’organizzazione tecnica del corso è a cura dell’Azienda Sanitaria di Bologna che ne effettua anche la certificazione. Per cui se qualcuno fanno comodo alcuni crediti formativi, si faccia avanti e li richieda.

Il corso avrà inizio il 30 settembre 2023 alle ore 9 e terminerà con le giornate di laboratorio residenziale nel week end del 3-5  novembre 2023 per un totale di 40 ore fra aula e laboratorio.

Per partecipare è necessario inviare una mail a:
info@plus-aps.it indicando:
nome e cognome
numero cellulare

Scarica il programma del corso

Programma e presentazioni in PDF
sabato 30 settembre 2023 ore 9-13Sandro Mattioli
L’associazione Plus aps
sabato 7 ottobre 2023 ore 9-13Marco Stizioli
La PrEP: il lavoro community based
Raffaele Serra
Il ChemSex
sabato 14 ottobre 2020 ore 9-13Lorenzo Badia
Le epatiti virali
La PrEP e la PEP
sabato 21 ottobre 2023 ore 9-13Marco Borderi
L’infezione da HIV
Valeria Gaspari
Le infezioni sessualmente trasmissibili
sabato 28 ottobre ore 14-18 (sede Plus)Eleonora Gennarini
Il counselling fra pari
week end 3-5 novembre 2023Eleonora Gennarini
Laboratorio residenziale Ca’ Vecchia

A Nairobi c’è una zona chiamata slum, la bidonville. Nello slum c’è il quartiere Ngomongo (nella galleria in basso vi aggiungo alcune vedute caratteristiche), forse il più disastrato dell’intera area. A Ngomongo dentro a una baracca di lamiera c’è la chiesa di St. Peter che, a sua volta, dal lunedì al venerdì ospita la “scuola di Diego”: la Life’s Hope School.
Al sabato e alla domenica si svolgono le funzioni religiose, ma da lunedì a venerdì la chiesa affitta la baracca di lamiera alla scuola… (quando si dice lo spirito cristiano!). Pertanto ogni venerdì tutti i banchi e gli arredi scolastici vengono spostati in un angolo della baracca coperto da una tenda, per poi essere risistemati ogni lunedì.

La scuola supportata da Diego Stellino che, oltre a essere un nostro iscritto, presiede l’associazione Slum Child con base in Italia (ma lavora nelle bidonville di Nairobi ormai da diversi anni) e sta collaborando con Plus per l’apertura del Checkpoint di Nairobi.

A Ngomongo a maggio 2023 hanno asfaltato un pezzo di terreno sassoso: ora c’è la strada asfaltata (ci siamo quasi arrivati con l’Uber… l’autista locale non era molto convinto di entrare in quel posto); qualche tempo fa una charity cinese ha costruito le fogne, ossia dei canali a cielo aperto a lato della strada, ed è già un passo avanti perché prima non c’erano neppure quelle. I più “fortunati” abitano/lavorano ai margini della strada asfaltata in piena eau de mer(de). Gli altri abitano in stradine strette, sterrate, sempre in piena eau de mer(de) ma senza un filo d’aria.

Nella “scuola di Diego” non c’è elettricità, né acqua corrente, c’è una porta da cui entra la luce (e le mosche). Volendo l’elettricità si potrebbe allacciare ma, nel caso l’affitto passerebbe da 2500 a 2800 scellini (circa 18€) al mese e il gestore non sa come trovarli anche perché le famiglie che dovrebbero pagare 600 scellini al mese (3,80€) non li hanno e non pagano.

Come ho accennato prima, la baracca che vedete nelle foto non è della scuola infatti, ma della chiesa anzi, è la chiesa,

Nel fornello che vedete nelle foto c’è il pranzo che si stava cuocendo e, nel contempo, contribuiva a mantenere il tepore interno tipico delle baracche di metallo in pieno sole.

Nella scuola trovano spazio 8 classi (elementari e medie) più una prescolare.

Dimenticavo: il baracco con scritto choo è il gabinetto. Costa 10 scellini a cagata che vanno a una associazione che lo “pulisce”, nel senso che lo svuota perché è un buco e le fogne non ci sono.

Io ho deciso che supporterò almeno l’affitto della scuola personalmente.
Plus ovviamente è disponibile a fare da collettore per supportare altre spese come il materiale scolastico (dai gessetti ai banchi hanno bisogno di tutto). Vediamo se riusciamo a far sedere quei bimbi su sedie integre, a studiare sui banchi invece che uno sopra all’altro, magari perfino ad allacciare la corrente.

Proprio perché viviamo l’isolamento sociale, la discriminazione, l’incertezza per il futuro, ecc. sono certo che sapremo fare del nostro meglio per dare una mano.

In quest’area del Kenya le persone si danno da fare a ben vedere, ma vivono in una situazione di estrema povertà. Un’economia di sussistenza dove lo scopo primario del lavoro è riuscire a mangiare la sera. Senza futuro, senza speranze, questa gente lavora così mangia… ogni tanto. La sola possibilità che hanno per uscire da questo stallo è studiare: elementari, medie, superiori, magari l’università, così da trovare un lavoro che possa dare stabilità, un futuro che per questi bambini significa mangiare, vivere in un appartamento con, ma si esageriamo, l’elettricità e l’acqua corrente.

BONIFICO BANCARIO: Slum Child Onlus IBAN IT84N0501802400000012444279 – BANCA ETICA
PAYPAL: https://www.paypal.me/SlumChild

Sandro Mattioli
Plus aps

Il 16 giugno 2023 abbiamo presentato alla conferenza italiana HIV i dati sulle persone che usano la PrEP in Italia.

La ricerca è stata possibile grazie ad una donazione di ViiV Healthcare SRL.

Background
In Italia non esistono ancora statistiche ufficiali sulle persone che utilizzano la PrEP e sulle modalità di accesso ai centri che la prescrivono. Il primo rilevamento di questo tipo è stato promosso nel 2019 dall’associazione PLUS, network delle persone LGBT che vivono con HIV, a cui è seguito un secondo rilevamento presentato l’anno scorso sempre alla conferenza ICAR.

Metodi
Ritenendo importante avere annualmente un quadro sull’andamento dei servizi PrEP sul territorio italiano, il collettivo PrEP in Italia, insieme a Plus Roma, ha promosso una nuova indagine con lo scopo di raccogliere informazioni generali sui centri e capire come è cambiata la demografia delle persone che utilizzano la PrEP.

Risultati
Il questionario è stato compilato da 47 centri: 19 al nord, 19 al centro e 9 al sud e nelle isole. Come già evidenziato dalla scorsa survey il dato più rilevante è l’importante crescita del numero di utilizzatori della PrEP. L’incremento rispetto al 2021 è stato del 77%. A dicembre 2022 risultano infatti 6444 persone seguite per la PrEP rispetto ai 3641 utenti del 2021.

La maggior parte sono ancora maschi che fanno sesso con maschi -corrispondenti al 95,6% degli utilizzatori totali- e, come nel precedente rilevamento, risulta ancora un netto divario tra il numero di utilizzatori al nord Italia e al sud Italia (nello specifico il 65,78% vive al nord; il 28,49% al centro e solo il 5,63% al sud).

Quanto alle specifiche key population nonostante il 40% dei centri clinici abbia almeno un utilizzatore di chems e un/a sex worker in follow-up, ben l’83% dei suddetti centri non ha attivato alcuna partnership con i servizi community based.

Rispetto alla precedente indagine abbiamo raccolto i dati anche delle persone che hanno interrotto la PrEP (537 users). Ci sono state 4 sieroconversioni dovute ad una aderenza sub-ottimale; 10 sospensioni per decremento della funzionalità renale; 20 persone che non tolleravano la nausea e gli effetti gastrointestinali di TDF/FTC; i restanti utenti hanno invece sospeso per inizio di una relazione
monogama o per motivi che hanno preferito non specificare.

persone che hanno interrotto la PrEP

Recentemente è stata deliberata la rimborsabilità del farmaco da parte del SSN e dunque, da questo punto di vista, la situazione sarà uniforme in tutto il territorio nazionale. Quanto ai costi per visite ed esami, la situazione continua invece a variare da regione a regione, con una media di spesa di 60€, fino ad arrivare a 150€.


Per il futuro abbiamo chiesto ai centri se fossero favorevoli ad introdurre il regime CAB-LA, qualora venisse approvato, e ad utilizzare gli strumenti della telemedicina per il follow-up degli utilizzatori. Le risposte favorevoli sono state pari, rispettivamente, all’87,5% e al 68,8% dei centri.

Conclusioni
In conclusione si può dunque affermare che i costi continuano a rappresentare una importante barriera all’accesso alla PrEP e che è inoltre necessario semplificare le modalità per l’inizio di tale percorso e i conseguenti follow-up. La popolazione che utilizza di più la PrEP è ancora quella degli MSM e che l’accesso alla PrEP sul territorio italiano risulta ancora disomogeneo, con grande disparità tra nord e sud (il 44% degli utilizzatori totali è seguito a Milano).

Dopo l’importante passo compiuto con la decisione di rendere rimborsabile la PrEP da parte del SSN è necessario rinforzare le partnership tra istituzioni che si occupano della salute pubblica, centri clinici e organizzazioni community-based per rendere la PrEP veramente accessibile a tutte le persone che intendono utilizzarla.

Riportiamo il bellissimo post di Gea de La camera di Valentina. Seguila su Telegram e Instagram!

L’illustrazione è di acosapensifrannie.

Avrete visto la notizia secondo la quale l’AIFA renderà gratuita sia la PrEP sia la pillola anticoncezionale. Un traguardo notevole che permetterà una democratizzazione delle risorse per la propria autonomia individuale e, di riflesso, collettiva.

Non so se invece avete notato la fiumara di commenti, anche da parte di professionisti, a riguardo. Niente paura: la vostra cacciatrice di sessuofobia farà una sintesi del best of per riconoscere insieme dove e come unu spauracchiasesse può nascondersi.

Il paternalismo medico:
Il professionista strilla “non sono caramelle” e sarà pronto a fare da memento mori, perché alla fine c’aveva ragione Foucault: dove non arriva la chiesa, c’è la medicina a circoscrivere le sesse entro i limiti del decoro e del moralismo.

Dare per scontato che questo livello di paternalismo sia addirittura necessario contraddice la figura professionale “sexpositive” che vuole parlare di sesso perché è giusto; se la prima premura è quella di anticipare eventuali “esagerazioni”, se si crede che un dispositivo medicale reso gratuito comporti automaticamente delle azioni irresponsabili, si rivela più il proprio posizionamento moralista che altro.

Non vedere come questo atteggiamento sia parte del problema per cui moltu non chiedono informazioni, supporto e aiuto è più grave di gente che va a scopare in giro.

La misoginia:
E che lo dico a fare: rendere gratuita la pillola anticoncezionale significa dare via libera a “tutte troie”. Il commentatore Alpha Man si dimentica che, in caso di eventuale gravidanza, è comunque un pene che completa la fecondazione. Ne deriva che, ci potrà pure essere una persona con utero che va in giro a scopare come se non ci fosse un domani (e noi, che la sessuofobia la mangiamo e la caghiamo via, sappiamo che non c’è nulla di male in ciò), ma deve essercene, in egual misura, anche una con pene.

Però il pronto Alpha Man è cresciuto con la consapevolezza che una vita sessuale attiva è degradante sì, ma solo se sei socializzatu come donna. Altrimenti tutto è lecito.

La queerfobia:
Ma cosa mi digitate “love is love” se poi l’idea di una persona queer che scopa in giro vi terrorizza? Se l’idea che lo stesso livello di libertà e accessibilità che le persone etero e cisgenere hanno vi fa dire “eh ma loro devono stare più attentu”?

L’ancoraggio a un immaginario sporco e promiscuo della comunità queer (che tu ti riconosca all’interno di essa, o da fuori) è ciò che c’è dietro i grossi dubbi sollevati circa la “sicurezza” della PrEP resa gratuita; ritenere che le persone queer siano automaticamente più spericolate è queerfobia; attaccarsi morbosamente ai come, perché e se della loro vita sessuale, è queerfobia. Ritenere che la vostra opinione sulla loro vita sessuale sia valida o necessaria, è sessuo-queerfobia. Mollateci.

Il classismo:
C’è chi ha avuto il coraggio e la sfrontatezza di scrivere che, con la gratuità, non ci sarà fine al peggio. Invece di realizzare quanto si tratti meramente di privilegi e nient’altro che questi, c’è chi si illude che il proprio prestigio economico sia sinonimo di decenza. Dunque, di nuovo: l’ossessione che le classi privilegiate hanno nel guardare e giudicare la vita sessuale altrui è anche strumento per bilanciare, valutare e decretarne il buon costume. Ah, come no.

Paternalismo, misoginia, queerfobia e classismo prolificano a prescindere che si tiri in ballo la sessuofobia, su questo non c’è dubbio.

Ma quando si tratta della vita sessuale (e diritti derivati) di un individuo o di una comunità, il peso di pregiudizi, terrorismi psicologici, normatività e discriminazioni sistemiche si fondono con una sessuofobia radicata.

Per questo motivo è possibile ricondurre a essa e riconoscerne gli intrecci, anche quando sembra solo paternalismo, o sola misoginia, o sola queerfobia, o solo classismo.