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In origine c’era solo il preservativo, poi sono arrivati:

  • U=U, in presenza di una carica virale stabilmente non rilevabile il rischio di trasmissione dell’HIV è zero. “Undetectable equals Untransmittable” ovvero “Non Rilevabile è uguale a Non Trasmissibile”
  • la PrEP, un farmaco da prendere prima e dopo un rapporto sessuale per proteggersi dall’HIV
  • La PEP è sempre un farmaco che però va assunto solo dopo un rapporto a rischio, entro 48 ore. Evita che HIV si riproduca nell’organismo. Va richiesto in un pronto soccorso e, dopo la valutazione di unə infettivologə, andrà preso per 28 giorni.

In Canada si sta sperimentando anche la PIP, PEP in your pocket:

Avere in tasca un farmaco da assumere dopo un rapporto a rischio senza dover andare in pronto soccorso potrebbe diventare un nuovo strumento di prevenzione, soprattutto per chi ha pochi rapporti a rischi l’anno.

La PIP è sostalziamente la PEP, con la differenza che non c’è bisogno di rivolgersi a un pronto soccorso soccorso perché si ha già la PEP con sé (in your pocket – nella tua tasca, appunto). Non sempre è infatti facile accedere a un pronto soccorso, per mancanza di mezzi di trasporto ad esempio.

L’idea di questa modalità è venuta al team di ricerca di Isaac Bogoch che ha deciso di sperimentarla in due cliniche HIV a Toronto. Alle persone che hanno dichiarato al massimo 4 rapporti a rischio HIV in un anno è stata proposta una prescrizione di PEP così da poterla usare in caso di necessità, ad esempio:

  • dopo la rottura del preservativo o un suo non utilizzo
  • dopo la condivisione di strumenti per l’uso di sostanze per via iniettiva
  • dopo una violenza sessuale

Allo studio hanno partecipato 112 persone e 35 hanno ricorso la PIP in caso di necessità e 19 di questo ne hanno fatto uso più volte. Alcune persone in PrEP, dopo aver scoperto la PIP, hanno deciso di interromperla e hanno optato per la PIP, visto la scarsa frequenza di rapporti sessuali. Altre, invece, dopo il ricorso alla PIP hanno deciso di inziare la PrEP.

“La PIP è una strategia innovativa di prevenzione dell’HIV per persone con una minore frequenza di esposizione all’HIV e fornisce loro autonomia e libertà d’azione”, ha dichiarato il team di ricerca. “Lə pazienti possono passare dalla PIP alla PrEP in base all’evoluzione del rischio”.

“Non tuttə vogliono aspettare quattro ore in un affollato pronto soccorso alle 2 del mattino e parlare con unə perfettə sconosciutə della propria vita sessuale. Trattiamo lə adultə come adultə e diamo loro il ciclo completo di PEP in anticipo. Funziona e le persone sono felici”.

“Niente è scolpito nella pietra e seguiamo regolarmente i pazienti per rivalutare le loro esigenze di prevenzione dell’HIV. Le persone non seguono un percorso lineare nella vita e il rischio di HIV è dinamico. Lavoriamo con lə pazienti per adattare la loro modalità di prevenzione dell’HIV alle loro esigenze attuali e future. Questo è un approccio centrato sul paziente e basato sull’evidenza”.

Traduzione dell’articolo: PEP-in-Pocket Is Another Option for HIV Prevention

Abbiamo scritto un libro! Lo abbiamo fatto collettivamente, perché volevamo rompere il muro del silenzio e dello stigma dell’HIV unendo più voci: Si chiama Sierocoinvoltə: la rivoluzione sessuale riparte dall’HIV ed è edito da Eris Edizioni.

È un racconto che accoglie una coralità di visioni, molte delle quali sono passate sotto silenzio per anni. Un modo per ripercorrere il passato, fotografare il presente e pensare un futuro sierocoinvolto. 

Il testo è stato pensato come un viaggio nel Paese delle Meraviglie: vi ritroverete nei panni di un’Alice curiosa circondata da Stregattɜ, Cappellaiɜ, Regine di cuori e altre Alici, in una Wonderland piena di perché ancora da sciogliere. Sono passati oltre 40 anni dall’isolamento del virus dell’HIV, ma sul tema ancora oggi la confusione è tanta. Qual è la differenza tra HIV e AIDS? Cosa è la carica virale? Cosa vuol dire sierocoinvolgimento?

C’è bisogno di parlare di prevenzione, di trovare le parole giuste e combattere stigma e sierofobia, ma anche di normalizzare le conversazioni attorno al sesso e al safer sex, rivendicando anche un linguaggio fieramente “cazzone”.

Concentrato sulla situazione italiana, fatta di assenze istituzionali che hanno reso fondamentale l’attivismo e il lavoro delle associazioni, questo testo vuole raccontare il potere sovversivo della visibilità, cos’è la PrEP, dove e come fare i test, la centralità delle reti sociali e delle relazioni e molto altro, perché HIV non è solo “scienza” ma è anche e soprattutto comunità. Per cambiare il paradigma c’è bisogno di tuttə, perché siamo tuttə sierocoinvoltə.

Sogniamo un tour di presentazioni speciali, fatte di reading, workshow, talk e confronti, che mantenga lo spirito collettivo che anima il libro, e che arrivi anche in quegli spazi indipendenti che sono costretti a grandi sforzi per ospitare eventi.

Chi ha scritto e disegnato vive in città differenti e lontane, e ci piacerebbe che l’incontro avvenuto nel freddo delle proprie camerette si concretizzasse nel calore delle diverse presentazioni in presenza che stiamo già programmando, e di quelle che verranno.

Vuoi essere anche tu diffondere questa rivoluzione sessuale che riparte dall’HIV?

Come ogni anno dal 2013 ad oggi, la nostra associazione aderisce alla European Testing Week, ossia la settimana europea del test.
Una iniziativa europea tesa a promuovere il test per HIV, che quest’anno si terrà

dal 20 al 27 novembre e vedrà il BLQ Checkpoint aperto tutti i giorni dalle 18 alle 20,30.

Sarà possibile prenotare per telefono (0514211857) i test per HIV, epatite C e sifilide al mattino dalle 9 alle 12 o al pomeriggio dalle 18 alle 20; oppure via mail su prenota@blqcheckpoint.it oppure passando a prenotare direttamente in sede, in via S. Carlo 42C a Bologna.

Il tutto grazie all’impegno dei nostri attivisti e con il supporto del personale infermieristico di USL Bologna.

HIV è ancora oggi un’infezione troppo sotto stimata. Infatti nella nostra Regione le persone che ricevono una diagnosi di HIV quando sono già in AIDS, o prossimi a diventarlo, sono ancora oltre il 60% dei nuovi casi di HIV.

Come spesso accade, ricevere una diagnosi tardiva implica una serie di problemi a partire da una minore possibilità di avere un’aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione generale. Tutto il contrario in caso di diagnosi precoce.
Inoltre oggi, grazie alla potenza dei farmaci, le persone HIV positive in terapia efficace non trasmettono il virus per via sessuale. Un traguardo di conoscenza molto importante che ci aiuta a combattere la discriminazione e il pregiudizio e che, insieme a tutte le associazioni di pazienti e di lotta contro HIV e con il supporto di Simit, stiamo promuovendo grazie alla campagna impossibile sbagliare, che vi consiglio di guardare.

Una tre giorni al Plus Roma Check Point dove attivistə sierocoinvoltə si sono confrontatə e formatə sulla PrEP e la salute sessuale.



Scarica le slide

La prevenzione combinata

m. Falaguasta, Prep in italia e presidente anlaids padova

Piacere sessuale e Stigma

v. calvino, presidente anlaids

Lo stato dell’arte della PrEP

a. antinori, istituto spallanzani

Chemsex e riduzione del rischio

F. Leserri, presidente plus roma

I centri Community-based

l. del negro, coordinatore checkpoint plus roma

Advocacy sul territorio

m. Falaguasta, Prep in italia e presidente anlaids padova

Peer Counselling

F. Leserri, presidente plus roma

Per chi è la PrEP?

M. Stizioli, prep in italia e Claudia Ska

Il residenziale è stato realizzato grazie a una donazione di ViiV Healthcare SRL.

Se non c’è memoria non c’è futuro.

Giulio Maria Corbelli
15 ottobre 1966
6 novembre 2022

E noi vogliamo entrambi. Un anno fa ci ha lasciato Giulio.

Ha lasciato Plus e Plus Roma, EATG, Mosaico solo per citare gli impegni più recenti e ancora in corso. Ha lasciato un grande vuoto che nessuno potrà mai colmare ma anche un grande esempio, una vera e propria eredità.

Lo ricordiamo sempre tutti per quella bella persona che era, per come è rimasto nei nostri cuori e nelle nostre menti. Ci siamo presi la tua passione, la tua serietà professionale, la voglia di sperimentare, la voglia di divertirci. Sarai sempre nelle cose che facciamo.

Sandro Mattioli
Plus aps

Si è svolta in questi giorni a Varsavia la XIX edizione della Conferenza Europea sull’AIDS, a cui ha preso parte anche Plus APS. Nell’ambito di questa conferenza, è stato presentato un nuovo farmaco che potrebbe innovare sensibilmente le politiche di prevenzione dell’HIV, chiamato Cabotegravir. In particolare, è stato presentato uno studio sull’efficacia del farmaco nella PrEP (Profilassi pre-esposizione). Trattandosi di un farmaco somministrato per via iniettiva che offre una copertura di 2 mesi, il Cabotegravir potrebbe risolvere il problema dell’aderenza terapeutica presentato dal farmaco attualmente utilizzato come PrEP, che per garantire la protezione deve essere assunto con grande precisione.

Si tratta potenzialmente di un importante avanzamento nelle strategie di prevenzione dei contagi, ma anche nella qualità della vita delle persone che convivono con HIV e de* loro partner. Negli Stati Uniti si parla ormai da tempo di questo farmaco, e anche in Europa si stanno aprendo le porte alla commercializzazione del farmaco. La Francia si prepara ad avviare uno studio clinico, e l’Italia potrebbe essere ancora una volta il fanalino di coda.

L’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) ha infatti approvato la commercializzazione del Cabotegravir da settembre 2023, e la Francia si sta già muovendo con uno studio clinico che si chiama CaboPrEP. L’Italia intanto si sta avviando solo da pochi mesi (e con forti difformità tra le Regioni) verso l’attuazione della decisione AIFA di garantire la gratuità della PrEP attualmente in commercio. Negli scorsi anni abbiamo assistito ad anni di ritardo rispetto alla sua commercializzazione, e parlare di Cabotegravir sembra fantascientifico. Eppure, in Italia sono attivi diversi Checkpoint, centri community-based che rappresentano l’avanguardia della lotta all’HIV e che potrebbero aiutare ad implementare questi nuovi strumenti.

“In Italia – commenta il presidente di Plus APS Sandro Mattioli – non solo arriviamo ultimi ad approvare questo tipo di farmaci preventivi (EMA ha approvato l’attuale PrEP nel 2016 contro il 2012 di FDA), ma non facciamo studi che aiutino a introdurre questi nuovi elementi. Cosa che invece in Francia hanno fatto sia per la PrEP attuale, sia per Cabotegravir come PrEP. In Italia sono attivi diversi centri community based che potrebbero aiutare a implementare questi nuovi strumenti. Ma non vengono presi in considerazione. Invece uno studio di fattibilità su Cabotegravir come PrEP distribuito dai Checkpoint potrebbe contribuire ad un arrivo controllato sul mercato di un farmaco che, diversamente, finirebbe per avere gli stessi problemi di stigma e pregiudizi che gravano sulla PrEP attuale”.

I checkpoint ci sono. La speranza è che sia possibile costruire un’alleanza con l’azienda produttrice del farmaco (ViiV Healthcare) e i maggiori centri di ricerca e i Checkpoint per introdurre al più presto nel Paese questa nuova opportunità di prevenzione che potrebbe risolvere i problemi di aderenza terapeutica che si riscontrano con la PrEP attuale.