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Sono ormai 2 anni che, a causa della pandemia covid-19, siamo stati impossibilitati a programmare il nostro solito corso annuale per diventare volontari del Blq Checkpoint. Adesso, dato il miglioramento della situazione pandemica, abbiamo davvero voglia di conoscere nuove persone pronte a trascorrere un pò del loro tempo insieme a noi con questo nuovo corso di formazione.
Al termine di ogni lezione sarà possibile pranzare.

Le ore d’aula* nella sede di Plus, via San Carlo 42c a Bologna, sono aperte a chiunque voglia approfondire gli argomenti trattati, quindi anche se non vuoi fare il volontario ma ti interessano i temi, sei libero di entrare ed ascoltare. Invece la parte residenziale del corso è riservata a chi vuole fare il volontario.

Il Corso inizierà sabato 26 marzo 2022 e terminerà con le giornate di laboratorio residenziale nel week end del 13-15  maggio 2022 per un totale di 46 ore fra aula e laboratorio.

*In base al numero dei partecipanti, le ore in aula potrebbero essere svolte in via Sant’ Isaia 94/a presso le aule di docenza dell’AUSL

Per partecipare è necessario inviare una mail a
info@plus-aps.it indicando:
nome e cognome
numero cellulare

 
 
 Programma e presentazioni in PDF
Sabato 26 marzoGiulio Maria Corbelli
Chemsex e PrEP: consumo di sostanze, rischi dipendenza, riduzione del danno.
Sabato 2 aprileMarco Borderi
HIV e AIDS: trasmissione, terapia antiretrovirale, nuovi farmaci 
Sabato 9 aprileLorenzo Badia
Epatiti e IST: cause, sintomi, test diagnostici, coinfezioni. 
Sabato 23 aprileSandro Mattioli
Il BLQ Checkpoint: come funziona, gestionale costi, rapporti con le istituzioni.Rita Masina
Esecuzione dei test: decreto 17 marzo 2021, metodologia ed esecuzione dei test.
Sabato 7 maggioStefano Pieralli
Relazione d’aiuto: empatia, sospensione del giudizio, consapevolezza.

Il BLQ Checkpoint ha iniziato ormai sei anni fa ad offrire test di screening su HIV. Poco dopo la sua apertura ha esteso l’offerta ai test per epatite C e sifilide.

La Regione Emilia Romagna ha deciso di supportare il progetto BLQ Checkpoint erogando all’Azienda Sanitaria di Bologna 50.000 € che vengono in parte usati per acquistare i test di screening.

Credo si possa dire senza ombra di dubbio che il progetto checkpoint abbia portato la popolazione a controllarsi con maggiore frequenza e attenzione in modo da trattare immediatamente le eventuali infezioni così da ridurre la circolazione dei relativi patogeni.

In effetti, una delle situazioni decisamente migliorabili in Emilia Romagna, per esempio, sono le diagnosi tardive in HIV che l’epidemiologia della Regione stima in quasi il 60% delle nuove diagnosi, dato che si ripete in pressoché tutte le province della Regione tranne che a Bologna dove è visibile una consistente differenza con le altre province sia per le diagnosi tardive che per le diagnosi di AIDS.

Evidentemente il lavoro del BLQ Checkpoint, unitamente al resto dei servizi offerti da PLUS, è riuscito a dare quel quid in più nell’attività di testing che ha fatto la differenza e che sarebbe bene riuscire a promuovere anche nelle altre province.

Purtroppo non sempre le cose vanno per il verso giusto e non sempre le istituzioni sanitarie comprendono appieno il pensiero innovativo che insiste dietro a un progetto come quello del BLQ Checkpoint: un modello di intervento che, pur in sussidiarietà orizzontale, con un approccio community based e peer oriented consente di attaccare le infezioni favorendo una migliore informazione sulla propria percezione del rischio e, di conseguenza, una migliore difesa contro le principali infezioni a trasmissione sessuale.

Dall’inizio del 2021 al BLQ Checkpoint abbiamo inviato in clinica per i test di conferma ben 10 persone risultate reattive al test di sifilide.

Una infezione molto comune il cui contagio è reso più “semplice” dal fatto che si trasmette per contatto. Ma anche un’infezione la cui diagnosi non è semplice soprattutto in caso di recidiva. Infatti alle persone che hanno già avuto una diagnosi di sifilide non è possibile eseguire un test anticorpale perché risulterebbe un falso positivo. Gli anticorpi restano presenti nel sangue per molti anni rendendo di fatto inutili i comuni test anticorpali.

Al BLQ Checkpoint usiamo appunto i test anticorpali e possiamo farli solo a chi non ha mai avuto una diagnosi di sifilide. L’Azienda Sanitaria acquista infatti i test di screening treponemici di Abbot che, ultimamente, hanno dato qualche problema che abbiamo prontamente segnalato sia alla USL che al Ministero della Salute e ovviamente all’azienda produttrice.

L’acquisto dei test è stato sospeso ma, ad oggi, l’Azienda Sanitaria – nello specifico il Dipartimento di Cure Primarie diretto dalla dott.ssa Maccaferri – non ha deciso che fare. La logica conseguenza è che i test di Abbott sono terminati e il servizio è stato sospeso.

Esistono altri test di screening per sifilide che sono ovviamente in grado di rilevare gli anticorpi, ma anche di segnalare se l’infezione è attiva. Si tratta di test che già utilizziamo nell’altro nostro servizio effettuato in collaborazione con il S. Orsola denominato Sex Check. Questa informazione è stata data ai nostri referenti che pur tuttavia non hanno preso alcuna decisione con buona pace dei tanti esiti reattivi che abbiamo individuato, così come del fatto che si tratta di soldi della Regione non dell’Azienda Sanitaria.

Non è il primo episodio che dimostra un certo menefreghismo da parte della dirigenza del Dipartimento Cure Primarie che ha scelto di non comunicare con Plus da molti mesi a questa parte, di non assegnare un medico di riferimento (o forse è stato fatto ma nessuno ha pensato di comunicarlo), di non organizzare la formazione, tutte cose previste dalla convenzione in essere. Una convenzione, per altro, in parte peggiorativa rispetto alla precedente dove abbiamo assunto degli obblighi mai concordati con la direzione sanitaria, semplicemente l’allora Direttrice Generale, dott.ssa Gibertoni, ha deciso cosa doveva fare PLUS senza consultarci o degnarsi di riceverci. Un perfetto esempio di stile padronale.

In effetti PLUS potrebbe togliere fondi da altri progetti e acquistare i test di cui sopra per non sospendere il servizio, ma non lo farà in primis perché gli altri fondi sono finanziati da privato e non dalla Regione Emilia Romagna che, al contrario dell’Azienda Sanitaria, ha fin qui dimostrato un interesse reale, non formale, per il BLQ Checkpoint.

Ça va sans dire che speriamo di poter riprendere quanto prima il servizio di testing, sperando di essere presi in considerazione.

Dal 2013 ad oggi l’associazione Plus ha sempre aderito alla European Testing Week, una iniziativa europea tesa a ampliare l’accesso al test per HIV.

Anche quest’anno l’associazione aprirà il BLQ Checkpoint, con il supporto del personale infermieristico dell’Azienda Sanitaria di Bologna, in via S. Carlo 42c a Bologna, dal 20 al 27 novembre dalle 18 alle 21.

Prenota via mail: prenota@blqcheckpoint.it.

Prenotando sarà possibile effettuare un test rapido, con esito in soli 20 minuti, gratuito ed anonimo per:

HIV
Epatite C (HCV)
Sifilide

I test sono tutti a prelievo capillare. Non vengono utilizzati né siringhe, né aghi.

La European Testing Week è stata lanciata da HIV in Europe nel 2013 per incoraggiare le persone a conoscere il proprio stato HIV; dal 2015 le attività si sono espanse per coinvolgere anche l’epatite, soprattutto la C causata dal virus HCV oggi curabile con una terapia semplice e con pochi effetti collaterali che ha generalmente la durata di due mesi. La European Testing Week è sostenuta da più di 30 organizzazioni internazionali, incluse UNAIDS, European AIDS Clinical Society, European AIDS Treatment Group e European Liver Patients Association.
Alla scorsa edizione del 2019 hanno partecipato più di 750 organizzazioni da 49 Paesi. Maggiori informazioni su www.testingweek.eu

Plus Onlus dal 2013 ogni anno aderisce alla European Testing Week, una iniziativa europea tesa a ampliare l’accesso al test per HIV.

Anche quest’anno l’associazione aprirà il BLQ Checkpoint, in via S. Carlo 42c a Bologna, dal 22 al 29 novembre dalle 18 alle 21, con una apertura extra il 1 dicembre sempre dalle 18 alle 21. Per effettuare il test è meglio prenotare allo 0514211857 negli orari di apertura, oppure via mail: prenota@blqcheckpoint.it.

Prenotando sarà possibile effettuare un test rapido, con esito in soli 20 minutigratuito ed anonimo per:

HIV
Epatite C (HCV)
Sifilide

I test per hiv e sifilide sono entrambi a prelievo capillare, mentre il test per HCV è salivare. Non vengono utilizzati né siringhe, né aghi.

La European Testing Week è stata lanciata da HIV in Europe nel 2013 per incoraggiare le persone a conoscere il proprio stato HIV; dal 2015 le attività si sono espanse per coinvolgere anche l’epatite, soprattutto la C causata dal virus HCV oggi curabile con una terapia semplice e con pochi effetti collaterali che ha generalmente la durata di due mesi. La European Testing Week è sostenuto da più di 30 organizzazioni internazionali, incluse UNAIDSEuropean AIDS Clinical SocietyEuropean AIDS Treatment Group e European Liver Patients Association.
Alla scorsa edizione del 2017 hanno partecipato più di 600 organizzazioni da 53 paesi. Maggiori informazioni su www.testingweek.eu

Plus Onlus dal 2013 ogni anno aderisce alla European Testing Week, una iniziativa europea tesa a ampliare l’accesso al test per HIV.

Anche quest’anno l’associazione aprirà il BLQ Checkpoint, in via S. Carlo 42c a Bologna, dal 25 al 30 novembre dalle 18 alle 21, con una apertura extra il 1 dicembre sempre dalle 18 alle 21. Per effettuare il test è meglio prenotare allo 0514211857 negli orari di apertura, oppure via mail: prenota@blqcheckpoint.it.

Prenotando sarà possibile effettuare un test rapido, con esito in soli 20 minutigratuito ed anonimo per:

HIV
Epatite C (HCV)
Sifilide

I test per hiv e sifilide sono entrambi a prelievo capillare, mentre il test per HCV è salivare. Non vengono utilizzati né siringhe, né aghi.

La European Testing Week è stata lanciata da HIV in Europe nel 2013 per incoraggiare le persone a conoscere il proprio stato HIV; dal 2015 le attività si sono espanse per coinvolgere anche l’epatite, soprattutto la C causata dal virus HCV oggi curabile con una terapia semplice e con pochi effetti collaterali che ha generalmente la durata di due mesi. La European Testing Week è sostenuto da più di 30 organizzazioni internazionali, incluse UNAIDSEuropean AIDS Clinical SocietyEuropean AIDS Treatment Group e European Liver Patients Association.
Alla scorsa edizione del 2017 hanno partecipato più di 600 organizzazioni da 53 paesi. Maggiori informazioni su www.testingweek.eu

Come ogni anno, Plus e il BLQ Checkpointaderiscono alla European Testing Week, l’iniziativa che dal 17 al 24 novembrecoinvolge centinaia di associazioni in tutta Europa. In quei giorni, il BLQ Checkpoint sarà eccezionalmente aperto ogni giorno dalle 18 alle 21 per offrire test rapido HIV e HCV e per dare informazioni e consigli sulle modalità di trasmissione e prevenzione.

Per poter effettuare il test occorre prenotarsi, inviando una mail a prenota@blqcheckpoint.it oppure passando o telefonando al numero 0514211857 quando il BLQ Checkpoint è aperto: dalle 18 alle 21 il martedì e giovedì o tutti i giorni dal 17 al 24 novembre. Il BLQ Checkpointsi trova in via San Carlo C a Bologna.

Il tema di questa European Testing Week è “Testare. Trattare. Prevenire”. Il test è infatti un primo passo verso la prevenzione: la maggior parte delle nuove infezioni da HIV avvengono perché la persona che trasmette il virus non è consapevole di avere l’infezione; le persone diagnosticate con HIV, invece, seguono generalmente una terapia antiretrovirale che, abbassando la quantità di virus presente nel loro organismo a livelli tali da non poter essere più rilevata, rendono impossibile per loro trasmettere l’infezione. È il concetto chiamato “Treatment as Prevention (TasP)” o “Trattamento come prevenzione”: le persone con HIV che seguono correttamente la terapia antiretrovirale non trasmettono l’infezione ai loro partner sessuali.

La European Testing Week sarà un modo per ribadire questo concetto, così come un’occasione per diffondere informazioni sui mezzi di prevenzione dell’HIV e altre infezioni sessualmente trasmesse (IST). L’uso costante del preservativo è un ottimo mezzo per prevenire HIV e, spesso, anche alcune IST. Ma anche coloro che non usano il condom possono trovare validi mezzi alternativi per proteggersi dall’HIV: la profilassi pre-esposizione o PrEP è da poco disponibile nelle farmacie italiane; purtroppo la strategia non è rimborsabile e chi voglia seguirla può acquistarla a 115 euro per una confezione da 30 pasticche. Plus e il BLQ Checkpoint sono a disposizione a dare tutta l’assistenza per chi voglia fare la PrEP che, ricordiamo, va accompagnata da regolari controlli per limitarne i rischi e ottimizzarne l’efficacia.

La European Testing Week è stata lanciata da HIV in Europe nel 2013 per incoraggiare le persone a conoscere il proprio stato HIV; dal 2015 le attività si sono espanse per coinvolgere anche l’epatite, soprattutto la C causata dal virus HCV oggi curabile con una terapia semplice e con pochi effetti collaterali che ha generalmente la durata di due mesi.

La European Testing Week è sostenuto da più di 30 organizzazioni internazionali, incluse UNAIDS, European AIDS Clinical Society, European AIDS Treatment Group e European Liver Patients Association. Alla scorsa edizione del 2016 hanno partecipato più di 500 organizzazioni da 47 paesi. Maggiori informazioni su www.testingweek.eu

  1. Rischi legati alle droghe: se non usate bene, alcune possono essere molto pericolose. Cercheremo di darti informazioni utili per limitare gli effetti negativi di ciascuna sostanza. I consigli base sono:
    1. Non esagerare con le quantità e non mischiare troppe droghe diverse.
    2. Tieni un diario delle sessioni, con giorno e sostanze assunte.
    3. Durante la sessione, scrivi dosi e orario in cui prendi le droghe su un foglio.
    4. Non fare chemsex se sei depresso, arrabbiato o emotivamente fragile: rischi di amplificare queste sensazioni.
    5. Programma da sobrio: pensa in anticipo a cosa vuoi fare, quali e quante droghe vuoi prendere, come intendi affrontare certe situazioni (ad esempio, se vuoi che durante la sessione arrivino altre persone o no).
    6. Alcuni farmaci per l’Hiv (in particolare gli inibitori della proteasi) possono potenziare gli effetti di droghe come ecstasy, ketamina, speed, GHB e crystal meth, col rischio di overdose.
  1. Rischi legati alle infezioni sessuali: eccitati e rilassati per effetto delle droghe, può essere più difficile proteggersi dalle infezioni che si trasmettono nel sesso (Hiv, sifilide, gonorrea, eccetera). Ecco qualche suggerimento generale per limitare i rischi:
    1. Porta sempre con te profilattici a sufficienza, lubrificante a base d’acqua, siringhe pulite.
    2. Se sei in terapia antiretrovirale o in PrEP, non dimenticarti le pillole.
    3. Se fai sesso di gruppo, ricorda di cambiare preservativo passando da un partner all’altro, anche se prendi la PrEP.
    4. Usare un ago già usato da altri per iniettarsi delle droghe aumenta le possibilità di contrarre l’Hiv o le epatiti.
    5. Usare cannucce già usate da altri per pippare le sostanze è un modo perché si trasmettano i virus delle epatiti.
  1. Rischi legati a pratiche sessuali: nei chemsex party, a volte si fanno pratiche sessuali rischiose, come il fisting o il sadomaso. È importante che tu sappia come ridurre il rischio, anche in condizioni in cui manca il controllo o la lucidità:
    1. Alcune sostanze abbassano la soglia del dolore: potresti non accorgerti di avere ferite al glande o al retto.
    2. Assistetevi a vicenda: tieni d’occhio i tuoi compagni di gioco, magari datevi il cambio per tenere tutto sotto controllo.

Come mi accorgo se ho un problema con il chemsex?

Solo tu sai se il chemsex è diventato un problema per te. Ecco alcuni segnali che possono aiutarti a capire quando è il caso di darsi una regolata:

  • stai rischiando di prendere (o trasmettere) l’Hiv o altre infezioni sessualmente trasmissibili;
  • sai di aver fatto sesso ma non te lo ricordi, né ricordi di aver dato il tuo consenso;
  • stai prendendo più roba del previsto, o più a lungo del previsto, o hai perso il senso del tempo;
  • ti rendi conto che a causa del chemsex arrivi tardi al lavoro o dai buca a degli appuntamenti importanti;
  • spendi tutti i tuoi soldi per acquistare le sostanze;
  • ti senti in colpa per l’uso di droghe o per le cose che fai quando sei fuori di testa;
  • trascorri un sacco di tempo in cerca di droghe e sesso o per riprenderti da sessioni pesanti di chemsex;
  • passi allo slamming (iniezione in vena) per cercare di ritrovare un effetto maggiore;
  • non riesci più a goderti il sesso senza le droghe.

Ti sei accorto di essere diventato dipendente dal chemsex?

È il momento di chiedere aiuto. L’esperienza insegna che difficilmente puoi uscirne da solo o con l’aiuto degli amici. Anche se non ci sono moltissimi professionisti specializzati in questo campo in Italia, diversi psicoterapeuti, psicologi o sessuologi con esperienza nel trattamento delle tossicodipendenze possono comunque darti una mano. Se vuoi conoscere i recapiti di professionisti affidabili, puoi contattare Plus (presso i Checkpoint di Bologna o Roma) oppure qualche altra associazione attiva in questo campo nella tua zona. Fai presto però. Se hai il minimo sospetto di essere diventato dipendente, agisci in fretta: è probabile che tu debba affrontare sfide molto pesanti; prima lo fai, prima ne sei fuori!


Chemsex e salute mentale

Se soffri di attacchi di panico o depressione, l’uso di droghe aumenta il rischio di amplificarli fino ad avere gravi problemi mentali. In altre parole: le droghe tendono a innescare questi fenomeni latenti. Può anche capitare che tu non lo sappia e che lo scopra solo a cose fatte.


Questa pubblicazione è stata realizzata grazie a un contributo non condizionato di ViiV Healthcare. Testi a cura di Giulio Maria Corbelli, Simone Buttazzi, Sandro Mattioli e Stefano Pieralli. Per la parte legale ringraziamo Niccolò Angelini e Andrea Frigieri. Fotografie di: Antonio Falzetti.

Le informazioni sono aggiornate al mese di gennaio 2021.

Se coltivi, produci, fabbrichi, estrai, raffini, vendi, offri o metti in vendita, cedi (anche gratuitamente), trasporti (fai il “corriere”), distribuisci, commerci, procuri ad altri (“spacci”), invii, passi o spedisci in transito, consegni per qualunque scopo le droghe sino ad ora citate senza avere l’autorizzazione da parte del Ministero della sanità commetti un reato per l’ordinamento italiano punito con la reclusione da 6 a 20 anni e con la multa da Euro 26.000 ad Euro 260.000. Tale pena è ridotta (reclusione da 6 mesi a 4 anni e multa da 1.032 a 10.329 Euro) se la tua condotta, per i mezzi, la modalità o le circostanze ovvero per la qualità e quantità delle sostanze, viene giudicata, nel singolo caso, di “lieve entità” (art. 73, comma 1, del D.P.R. 09.10.1990, n. 309 – Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope).

Se illecitamente importi, esporti, acquisti, ricevi a qualsiasi titolo o comunque detieni le sostanze stupefacenti o psicotrope sopra descritte per farne uso personale o di gruppo (compri la droga per consumarla insieme ad amici), commetti invece un illecito amministrativo sanzionabile con la sospensione della patente di guida, del porto d’armi, del passaporto e del permesso di soggiorno per motivi di turismo se sei cittadino extracomunitario e puoi essere invitato a seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo predisposto dal servizio pubblico per le tossicodipendenze (art. 75 del sopra citato D.P.R. 309/1990).

Se, al momento dell’accertamento, sei alla guida di una autovettura, la Polizia procederà inoltre all’immediato ritiro della tua patente di guida.

Per verificare quali siano i limiti quantitativi massimi delle sostanze stupefacenti e psicotrope, riferibili ad un uso esclusivamente personale, ti consigliamo di consultare il testo del Decreto Ministeriale dell’11.04.2006, che può essere reperito al seguente link: https://antidroga.interno.gov.it/media/2019/04/D.M.-11-aprile-2006.pdf


Questa pubblicazione è stata realizzata grazie a un contributo non condizionato di ViiV Healthcare. Testi a cura di Giulio Maria Corbelli, Simone Buttazzi, Sandro Mattioli e Stefano Pieralli. Per la parte legale ringraziamo Niccolò Angelini e Andrea Frigieri. Fotografie di: Antonio Falzetti.

Le informazioni sono aggiornate al mese di gennaio 2021.

Gli stimolanti

mefedrone (Mef)
crystal meth (Tina, ice)
cocaina e crack (coca basata)
ma anche:
MDMA o MDPV, ecstasy, speed e altre

Tra gli stimolanti ci sono la cocaina, le amfetamine e i catinoni come il mefedrone o l’MDPV. Sono droghe che accelerano le funzioni del corpo, ti fanno sentire più sveglio e sicuro di te e aumentano il senso di empatia nei confronti delle altre persone – anche in chiave sessuale. Il down porta con sé depressione e ansia. Gli stimolanti possono provocare dipendenza molto rapidamente perché si cerca di assumerne di più per riprodurre l’effetto iniziale.


Mefedrone

Cos’è e come si prende. È una droga stimolante nella forma di una polverina bianca che si può sniffare, ingoiare, iniettare intramuscolo oppure in vena (slamming) o nel retto con una siringa senz’ago (booty bump).

Gli effetti. Per circa un’ora dopo aver assunto mefedrone ti puoi sentire particolarmente allerta, vicino a chi ti circonda, sicuro di te ed eccitato. L’iniezione via slamming porta a una botta più rapida e intensa. Per i rischi legati allo slamming, vedi più sotto.

Dosi. Con un grammo di mefedrone, si fanno circa dieci assunzioni: fai passare almeno due ore tra una assunzione e l’altra.

Dipendenza. Il meccanismo di dipendenza viene dal desiderio di assumerne sempre più spesso e di più per provare le stesse sensazioni. Per evitarlo, conviene rispettare scadenze e dosi: cerca di tenere nota delle quantità e della frequenza dell’assunzione. Se fai slamming, la dipendenza è più facile. Inoltre, il mefedrone può causare insonnia acuta e tachicardia per molte ore, quindi conviene pensare a quanto si vuol stare svegli, oltre a prepararsi al down.


Crystal meth

Cos’è e come si prende. È una polvere in cristalli che può essere inalata mediante una pipa di vetro, sniffata o iniettata per via intravenosa (slamming) o nel retto (booty bump).

Gli effetti. Il crystal meth ti dà la carica, ti fa sentire vigile e sicuro di te, impulsivo e molto eccitato, senza freni inibitori, a volte anche aggressivo. Il crystal aumenta anche la temperatura corporea, il battito cardiaco e la pressione sanguigna, con possibili rischi di infarto, ischemia, coma o morte – soprattutto se mischiato ad altri farmaci, compresi alcuni antidepressivi e antiretrovirali (in particolare, gli inibitori della proteasi). Sotto il suo effetto, puoi tirare avanti per giorni senza mangiare o dormire. Il down porta con sé un senso di esaurimento accompagnato ad aggressività ed episodi paranoici, in alcuni casi persino suicidi.

Dosi. La dose tipica è di 0,1 grammi (cioè con un grammo si possono fare dieci dosi). L’ideale sarebbe fare una, due assunzioni nel corso di una sessione. Comunque, è bene far passare almeno due ore tra le assunzioni.

Dipendenza. Il crystal meth dà dipendenza molto in fretta in quanto sono necessarie sempre più dosi per riprodurre l’effetto iniziale. Questo tipo di dipendenza è devastante e in casi estremi provoca la perdita di relazioni, rapporti lavorativi, conti in banca. L’iniezione intravenosa (slamming) facilita il rischio di diventare dipendenti e accelera anche l’eventualità di problemi di salute quali ascessi, vene collassate, avvelenamento ematico e infezioni cardiache. Smettere col crystal può essere molto difficile e gli effetti della droga sulla psiche possono durare anche dopo aver smesso di assumerla.

Se sei con qualcuno che ha preso crystal e sta dando segno di squilibrio, paura o paranoia, ricordati sempre che in questi casi tutto quel che si prova sembra vero e può condurre a comportamenti aggressivi, in quanto la persona si sente in grave pericolo. Evita confronti diretti e parlagli con calma, senza contatto fisico, evitando di litigare o contraddirlo e ripetendo che non è in pericolo. Se la situazione degenera, conviene chiamare un’ambulanza.


Cocaina o crack (coca basata o basa)

Cos’è e come si prende. Nell’ambito del chemsex, più che la “classica” cocaina che viene generalmente pippata, cioè inalata dal naso usando una cannuccia, si usa la “basa”. Si tratta di cocaina che viene fumata dopo averla preparata “cuocendola” con bicarbonato o ammoniaca. Per fumarla si usa tipicamente una bottiglia di plastica in cui è stata infilata una cannuccia per aspirare e che in cima ha un piccolo braciere di carta stagnola bucherellata con della cenere su cui si appoggiano i cristalli di basa. Alcuni chiamano “basa” quella preparata con il bicarbonato, “crack” quella preparata con l’ammoniaca. Per il “freebase”, poi, cioè il crack purificato dal taglio, occorre un passaggio in etere etilico.

Gli effetti. La coca è uno stimolante, spesso rende euforici, rende più facili i contatti con gli altri e ti può dare l’impressione di una certa onnipotenza. L’effetto però dipende molto dalla situazione in cui ti trovi.

Dosi. La dose media da pippare va dai 50 ai 100 mg (cioè tra 0,05 e 0,1 grammi), anche se è difficile sapere quanto sia concentrata la coca che si sta consumando e quanto invece sia “tagliata” con altre sostanze se non si fa una analisi. L’effetto dura fino a un paio d’ore.
Se invece viene fumata, sono consumati da 50 a 350 mg, e l’effetto è molto più breve ma più intenso: si sente per alcuni minuti (da 2 a 5) una euforia molto forte, però il fatto che duri così poco porta facilmente a voler tornare a fumare spesso. Così, è facile sviluppare subito dipendenza.

Dipendenza. Oltre al rischio di dipendenza, bisogna fare attenzione alla pressione arteriosa: se ce l’hai alta, la coca può essere pericolosa (rischio infarto!) soprattutto se assumi anche altre sostanze. Durante la salita (quando comincia a fare effetto) è possibile sentirsi angosciati. In questo caso non bisogna opporre resistenze, passerà presto. Gli effetti non desiderati sono ovviamente più comuni se consumi abitualmente: sbalzi di umore, non riuscire a dormire, scatti di ira anche violenti, paranoie… E poi se ti fai spesso è facile assuefarsi: tendi a consumarne di più – fino a 10 volte di più – per cercare di provare gli stessi effetti della prima volta. E così basta un attimo per cadere nella dipendenza.
Nel sesso, chi si fa di coca o basa si sente stimolato ma in realtà spesso ha difficoltà di erezione; attenzione però a prendere in contemporanea qualcosa per fartelo venire duro, assunti insieme alla basa quei farmaci possono creare problemi cardiaci. Venire – cioè raggiungere l’orgasmo – è particolarmente difficile, visto che la coca riduce la sensibilità.
Poi c’è la discesa, cioè quando si smette di assumere: il ritorno alla realtà è difficile perché si perde la carica e la stima di sé. La tentazione di affrontare tutto questo tornando a farsi è alta e serve forza per non assecondarla.


Lo slamming (iniezione in vena)

Assumere le droghe per via iniettiva – intramuscolo o intravenosa – accelera la comparsa degli effetti, soprattutto se l’iniezione viene praticata nella vena. Per iniettarsi le droghe, bisogna scioglierle in soluzione fisiologica. Per evitare contaminazioni, è importante che ciascuno utilizzi la propria siringa e il proprio recipiente in cui sciogliere la sostanza e da cui riempire la siringa. Usare un ago già usato da altri per iniettarsi una droga aumenta sensibilmente il rischio di trasmissione dell’Hiv e delle epatiti.

Come fare slamming:

  1. Non fare mai slamming da solo. Lavati accuratamente le mani. Assicurati di avere tutto ciò che ti serve. Usa sempre la tua siringa sterile e la tua boccetta sterile per preparare la sostanza.
  2. Sciogli la sostanza in acqua sterile in una boccetta sterile, se possibile.
    Passa la soluzione nella siringa usando un filtro, senza ago.
  3. Tieni la siringa verso l’alto e dalle dei colpetti finché le bolle d’aria salgono verso la cima della siringa. Premi lo stantuffo finché non appare una goccia in cima all’ago. Non toccare l’ago con niente per evitare di contaminarlo. Rimetti il cappuccio sulla siringa e mettila da parte.
  4. Evita di fare l’iniezione vicino alla testa o al collo; il rischio di overdose aumenta se inietti vicino al cervello o al cuore. Evita polsi e mani: nervi, vene e arterie sono vicinissimi in queste zone e il rischio di rotture dei vasi sanguigni è maggiore. Evita la zona sotto la vita: è più facile provocare coaguli o trombi, e mai iniezioni vicino ai genitali! Non fare l’iniezione in una zona infiammata, dolente, gonfia o lesa, aumenteresti solo il rischio di infezioni. Non fare due iniezioni consecutive nello stesso punto, lascia alla vena il tempo di ripararsi.
  5. Scalda il punto prima dell’iniezione, anche dando dei colpetti. Pulisci il punto dell’iniezione passandoci sopra un tampone imbevuto di disinfettante e non toccare la pelle dopo averla disinfettata.
  6. Metti un laccio emostatico intorno al braccio per rendere evidente la vena (lo puoi comprare in farmacia o usare un elastico o un cordino). Se hai difficoltà, allenta il laccio e prova dopo qualche minuto.
  7. Inietta nella direzione del flusso sanguigno verso il cuore, con l’ago a circa 45°, con il buco dell’ago verso l’alto. Non iniettare troppo a fondo, meno di un centimetro, perché le arterie stanno più in profondità. Aspira un poco di sangue per accertarti di essere nella vena. Se non tiri sangue, metti via la siringa e ricomincia con una nuova.
  8. Quando l’ago è nella vena, allenta il laccio per evitare di danneggiare la vena. Non fare slam con il laccio stretto.
  9. Inietta lentamente nella vena. Estrai l’ago dolcemente.
  10. Fai pressione e tieni premuto sul punto dell’iniezione per almeno un minuto. Non piegare il gomito per fermare il sanguinamento.
  11. Butta la siringa in un contenitore apposito.

Qualche consiglio:

  • fatti vaccinare contro l’epatite A e B;
  • porta con te un numero sufficiente di aghi, in modo da non doverli riciclare;
  • bevi molto: aiuta a trovare le vene;
  • se non trovi subito la vena, cambia l’ago (si danneggia appena lo usi);
  • usa aghi il più possibile piccoli;
  • non ti iniettare un cocktail di droghe differenti: gli effetti sono imprevedibili e aumenta il rischio di overdose;
  • informati su dove trovare siringhe pulite e smaltire quelle usate;
  • non mischiare droghe diverse nello stesso contenitore.

I sedativi

GHB/GBL (G, Gina)
ketamina (K)
ma anche:
Xanax, Valium, eroina

I sedativi o tranquillizzanti comprendono i barbiturici, le benzodiazepine, i sedativo-ipnotici e gli anestetici. I più diffusi e facilmente accessibili sono le benzodiazepine, tra cui l’alprazolam (Xanax), il clonazepam (Rivotril) e il flunitrazepam (Rohypnol, Darkene).

Le benzodiazepine sono ad alto rischio dipendenza. Il rischio di overdose aumenta in presenza di cocktail di sedativi diversi.


GHB/GBL

Cos’è e come si prende. Il GHB è un liquido oleoso, trasparente, inodore, dal sapore leggermente salato; più raramente, si presenta in polvere bianca. Il GBL, anch’esso un liquido, ha un sapore “chimico”: è un precursore del GHB, cioè una volta assunto viene trasformato in GHB nel corpo; di solito è più potente per cui ce ne vuole di meno. Il G (termine con cui ci si riferisce sia al GHB che al GBL) si assume bevendolo, in genere mescolato con altra bevanda (succo di frutta o Coca Cola). Non va mai mescolato con l’alcol perché le due sostanze interagiscono e possono portare alla morte. E non va mai iniettato.

Gli effetti. La botta arriva dopo circa 20 minuti e dura minimo un’ora, massimo quattro. L’assunzione di questa droga ti rilassa e ti fa sentire eccitato.

Dosi. L’overdose da G è considerata una delle cause di morte più frequenti in alcuni ambienti gay. Perciò è molto importante rispettare le dosi! La dose “normale” per il G va da 1 a 2 millilitri, anche a seconda della tua corporatura e abitudine all’uso. I segni dell’overdose sono svenimento, vomito, comportamenti bizzarri o incoerenti, distorsioni facciali, difficoltà a comunicare.

Qualche consiglio:

  • È cruciale dosare bene il G: molte persone usano pipette da collirio o piccole siringhe.
  • Aspetta due ore prima di prendere una seconda dose: l’overdose arriva di solito quando prendi una seconda dose senza aspettare che la prima faccia effetto.
  •  Segna orari e dosi su un foglio per essere sicuro.
  • Il G s’accumula nel corpo strada facendo, quindi il rischio di overdose aumenta insieme alla frequenza dell’uso. Se non riesci ad aspettare due ore, cerca almeno di ridurre le singole dosi.
  • Non assumerlo con alcol o altri sedativi (come la ketamina o il valium).
  • Resta fedele ai tuoi dosaggi e ai tuoi tempi senza farti influenzare da quelli degli altri.
  • Bere da una tazza o da una bottiglia – soprattutto se non le hai preparate tu – porta con sé un alto rischio di overdose.
  • Se perdi la cognizione del tempo dopo aver assunto una dose, aspetta almeno due ore prima di calarne un’altra.
  • Visto che gli svenimenti non sono rari, non prenderla mai da solo.
  • Metti il G in un contenitore dal quale di solito non si beve, come un portacenere o una ciotola. In questa maniera riduci il rischio che qualcuno l’assuma accidentalmente. Inoltre, tienilo lontano dalle altre bevande.
  • Mentre misuri le tue dosi, conviene sempre avere qualcuno che guardi quello che fai. Se non ti ricordi di aver preso la dose o non te lo sei segnato, magari se ne ricorda qualcun altro.
  • Se qualcuno si sta addormentando sotto l’effetto del G, tienilo sveglio. Non è sonno vero e proprio, ma uno stato d’incoscienza potenzialmente pericoloso. In attesa che gli effetti passino, stendilo sul fianco – non di schiena – per evitare che soffochi nel proprio vomito. Controlla il respiro, e se si mette male chiama un’ambulanza.
  • Evita il G se hai problemi di pressione (alta o bassa), epilessia, convulsioni, problemi cardiaci o respiratori.

Dipendenza. Se lo assumi regolarmente, potresti notare i tipici segni di una dipendenza fisica da G, che possono affiorare già dopo un lungo week end di chemsex: attacchi di panico, sudorazione e convulsioni. Se sono gravi, fatti ricoverare e racconta per filo e per segno cos’hai preso e in quali quantità. Ne va della tua vita.


Ketamina

Cos’è e come si prende. La ketamina è di solito una polvere da sniffare, i cui effetti durano tra i 45 e i 90 minuti. Se iniettata in forma liquida o ingoiata, i suoi effetti durano anche tre ore. Ha il potere di eccitarti e di far perdere sensibilità al corpo, per cui il sesso può durare anche molto a lungo senza accorgersi di lesioni al glande o al retto. È una droga molto diffusa nell’ambito del fisting. Non sentendo dolore, potresti provocarti sanguinamenti o abrasioni che facilitano il passaggio d’infezioni come l’Hiv e le epatiti. Se eccedi col dosaggio puoi finire nel “K-hole”: è una condizione di incoscienza in cui si hanno difficoltà a muoversi, a parlare, a ingerire e persino a respirare. Si ha l’impressione di abbandonare il proprio corpo entrando in un tunnel di luce.

Dosi. Le dosi variano da 50-100 mg in caso di iniezione in vena e fino a 200 mg se pippata (tirata con il naso).

Dipendenza. Anche in questo caso è possibile svilupparla. Una dipendenza da ketamina causa ansietà, depressione, istinti suicidi, perdita di memoria e altri problemi psichici e di salute. Un uso frequente può provocare danni permanenti ai reni, al fegato o alla vescica.



Questa pubblicazione è stata realizzata grazie a un contributo non condizionato di ViiV Healthcare. Testi a cura di Giulio Maria Corbelli, Simone Buttazzi, Sandro Mattioli e Stefano Pieralli. Per la parte legale ringraziamo Niccolò Angelini e Andrea Frigieri. Fotografie di: Antonio Falzetti.

Le informazioni sono aggiornate al mese di gennaio 2021.