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Si terrà sabato 14 giugno, presso il Royal Hotel Carlton con inizio alle ore 9, la conferenza “10 Anni che (Pre)veniamo”, un momento di riflessione e confronto dedicato al ruolo dei Checkpoint nella salute pubblica, intesi anche come spazi di autodeterminazione per le persone LGBTQIA+.

Tradotto, vuol dire che ci confronteremo su un tema assolutamente insolito, di cui non si parla quasi mai in Italia:

HIV

I Checkpoint a questo servono principalmente: diffondere informazioni corrette su come evitare l’HIV e, ormai che ci siamo, le altre principali infezioni a trasmissione sessuale (IST). Si, i checkpoint sono uno strumento di prevenzione e pure efficace, come avremo modo di mostrare durante la nostra piccola conferenza.

Saranno presenti Sandro Mattioli, che dirige il BLQ Checkpoint, ma anche esponenti dei principali Checkpoint italiani (Milano e Roma) e internazionali: Barcellona e Atene. Centri di area mediterranea coi in quali collaboriamo frequentemente.

Questo anniversario è in sé un traguardo inatteso. Ricordo con affetto la conferenza stampa di inaugurazione del BLQ Checkpoint alla presenza del Sindaco Merola e dell’Assessore Rizzo Nervo. Ed è incredibile che il centro sia ancora aperto grazie al lavoro dei volontari e nonostante gli innumerevoli ostacoli che la burocrazia sanitaria ci ha creato negli anni e anche ultimamente, a tratti anteponendo norme e leggi nate per tutt’altro agli interessi delle persone che non vogliono fare la conoscenza con HIV.

Senza leggi ad hoc, senza fondi pubblici adeguati, con un orario di apertura al minimo sindacale che ci relega al ruolo di una startup, eppure siamo ancora qui. Teniamo duro grazie al supporto di decine di volontari che ogni anno si sobbarcano un corso di formazione formalizzato da USL di quasi 40 ore (perché HIV non è un tema che si improvvisa), fanno affiancamento e portano avanti un’idea di salute dal basso, di salute sessuale perché parlare di HIV vuol dire parlare di sesso, di pratiche sessuali ed erotiche, comprendere ciò che agli utenti piace fare e capire insieme come continuare a farle abbattendo il rischio di contagio.

Il modello di intervento checkpoint è ormai utilizzato in quasi 50 centri in Europa e anche il modello bolognese è stato reso scalabile, modulabile sulla base delle esigenze di altre popolazioni chiave, esposte al rischio di contagio da HIV o da altre patologie, come ha dimostrato il progetto Senza la C dedicato alla popolazione dei drug user senza fissa dimora, o il progetto PrEP Point Plus che ha consentito di attivare un servizio PrEP orale per MSM e persone Trans utilizzando il modello checkpoint sul tema della Profilassi Pre-Esposizione.

Una progettualità che parte da lontano, fatta di survey sociali tese a capire quali fossero i bisogni delle popolazioni chiave nella regione per poi strutturare interventi mirati. Oggi possiamo dire che nell’area vasta di Bologna i casi di diagnosi tardive di HIV, ossia persone che ricevono la diagnosi quando sono già in aids o prossimi a diventarlo, sono visibilmente al di sotto nella media regionale.

Purtroppo non sappiamo quanto dureranno questi bei risultati, perché il BLQ Checkpoint – il primo ad aprire in Italia – cerca disperatamente di sopravvivere ma potrà andare avanti ancora a lungo a combattere da solo, senza leggi, senza fondi certi, senza poter dare agli attivisti la possibilità di un percorso di professionalizzazione come fanno altre associazioni in Italia (ANT, Uniamo) o all’estero (AIDES), agevolazioni dedicate stante che operiamo in sussidiarietà orizzontale per migliorare la salute pubblica.

La conferenza è gratuita, ma è necessaria la registrazione inviando una mail a info@plus-aps.it

clicca qui per il programma
clicca qui per il comunicato stampa
clicca qui per l’invito
clicca qui per il video messaggio dell’Assessore Regionale alla Salute Massimo Fabi

Presentazioni:

BLQ Checkpoint 10 years of success and hardship, Sandro Mattioli
BCN Checkpoint: Impact on Public Health and Future Challenges of a Community Center for MSM and TGP, Michael Meulbroek
13 years of Checkpoint in Greece, Stergios Matis
Checkpoint Plus Roma: a Pleasure-based approach, Filippo Leserri
Driving Innovation in Prevention: The Milano Check Point Experience, Enrico Caruso

Sandro Mattioli
Plus aps
BLQ Checkpoint

Sono ormai 2 anni che, a causa della pandemia covid-19, siamo stati impossibilitati a programmare il nostro solito corso annuale per diventare volontari del Blq Checkpoint. Adesso, dato il miglioramento della situazione pandemica, abbiamo davvero voglia di conoscere nuove persone pronte a trascorrere un pò del loro tempo insieme a noi con questo nuovo corso di formazione.
Al termine di ogni lezione sarà possibile pranzare.

Le ore d’aula* nella sede di Plus, via San Carlo 42c a Bologna, sono aperte a chiunque voglia approfondire gli argomenti trattati, quindi anche se non vuoi fare il volontario ma ti interessano i temi, sei libero di entrare ed ascoltare. Invece la parte residenziale del corso è riservata a chi vuole fare il volontario.

Il Corso inizierà sabato 26 marzo 2022 e terminerà con le giornate di laboratorio residenziale nel week end del 13-15  maggio 2022 per un totale di 46 ore fra aula e laboratorio.

*In base al numero dei partecipanti, le ore in aula potrebbero essere svolte in via Sant’ Isaia 94/a presso le aule di docenza dell’AUSL

Per partecipare è necessario inviare una mail a
info@plus-aps.it indicando:
nome e cognome
numero cellulare

 
 
 Programma e presentazioni in PDF
Sabato 26 marzoGiulio Maria Corbelli
Chemsex e PrEP: consumo di sostanze, rischi dipendenza, riduzione del danno.
Sabato 2 aprileMarco Borderi
HIV e AIDS: trasmissione, terapia antiretrovirale, nuovi farmaci 
Sabato 9 aprileLorenzo Badia
Epatiti e IST: cause, sintomi, test diagnostici, coinfezioni. 
Sabato 23 aprileSandro Mattioli
Il BLQ Checkpoint: come funziona, gestionale costi, rapporti con le istituzioni.Rita Masina
Esecuzione dei test: decreto 17 marzo 2021, metodologia ed esecuzione dei test.
Sabato 7 maggioStefano Pieralli
Relazione d’aiuto: empatia, sospensione del giudizio, consapevolezza.

Il BLQ Checkpoint ha iniziato ormai sei anni fa ad offrire test di screening su HIV. Poco dopo la sua apertura ha esteso l’offerta ai test per epatite C e sifilide.

La Regione Emilia Romagna ha deciso di supportare il progetto BLQ Checkpoint erogando all’Azienda Sanitaria di Bologna 50.000 € che vengono in parte usati per acquistare i test di screening.

Credo si possa dire senza ombra di dubbio che il progetto checkpoint abbia portato la popolazione a controllarsi con maggiore frequenza e attenzione in modo da trattare immediatamente le eventuali infezioni così da ridurre la circolazione dei relativi patogeni.

In effetti, una delle situazioni decisamente migliorabili in Emilia Romagna, per esempio, sono le diagnosi tardive in HIV che l’epidemiologia della Regione stima in quasi il 60% delle nuove diagnosi, dato che si ripete in pressoché tutte le province della Regione tranne che a Bologna dove è visibile una consistente differenza con le altre province sia per le diagnosi tardive che per le diagnosi di AIDS.

Evidentemente il lavoro del BLQ Checkpoint, unitamente al resto dei servizi offerti da PLUS, è riuscito a dare quel quid in più nell’attività di testing che ha fatto la differenza e che sarebbe bene riuscire a promuovere anche nelle altre province.

Purtroppo non sempre le cose vanno per il verso giusto e non sempre le istituzioni sanitarie comprendono appieno il pensiero innovativo che insiste dietro a un progetto come quello del BLQ Checkpoint: un modello di intervento che, pur in sussidiarietà orizzontale, con un approccio community based e peer oriented consente di attaccare le infezioni favorendo una migliore informazione sulla propria percezione del rischio e, di conseguenza, una migliore difesa contro le principali infezioni a trasmissione sessuale.

Dall’inizio del 2021 al BLQ Checkpoint abbiamo inviato in clinica per i test di conferma ben 10 persone risultate reattive al test di sifilide.

Una infezione molto comune il cui contagio è reso più “semplice” dal fatto che si trasmette per contatto. Ma anche un’infezione la cui diagnosi non è semplice soprattutto in caso di recidiva. Infatti alle persone che hanno già avuto una diagnosi di sifilide non è possibile eseguire un test anticorpale perché risulterebbe un falso positivo. Gli anticorpi restano presenti nel sangue per molti anni rendendo di fatto inutili i comuni test anticorpali.

Al BLQ Checkpoint usiamo appunto i test anticorpali e possiamo farli solo a chi non ha mai avuto una diagnosi di sifilide. L’Azienda Sanitaria acquista infatti i test di screening treponemici di Abbot che, ultimamente, hanno dato qualche problema che abbiamo prontamente segnalato sia alla USL che al Ministero della Salute e ovviamente all’azienda produttrice.

L’acquisto dei test è stato sospeso ma, ad oggi, l’Azienda Sanitaria – nello specifico il Dipartimento di Cure Primarie diretto dalla dott.ssa Maccaferri – non ha deciso che fare. La logica conseguenza è che i test di Abbott sono terminati e il servizio è stato sospeso.

Esistono altri test di screening per sifilide che sono ovviamente in grado di rilevare gli anticorpi, ma anche di segnalare se l’infezione è attiva. Si tratta di test che già utilizziamo nell’altro nostro servizio effettuato in collaborazione con il S. Orsola denominato Sex Check. Questa informazione è stata data ai nostri referenti che pur tuttavia non hanno preso alcuna decisione con buona pace dei tanti esiti reattivi che abbiamo individuato, così come del fatto che si tratta di soldi della Regione non dell’Azienda Sanitaria.

Non è il primo episodio che dimostra un certo menefreghismo da parte della dirigenza del Dipartimento Cure Primarie che ha scelto di non comunicare con Plus da molti mesi a questa parte, di non assegnare un medico di riferimento (o forse è stato fatto ma nessuno ha pensato di comunicarlo), di non organizzare la formazione, tutte cose previste dalla convenzione in essere. Una convenzione, per altro, in parte peggiorativa rispetto alla precedente dove abbiamo assunto degli obblighi mai concordati con la direzione sanitaria, semplicemente l’allora Direttrice Generale, dott.ssa Gibertoni, ha deciso cosa doveva fare PLUS senza consultarci o degnarsi di riceverci. Un perfetto esempio di stile padronale.

In effetti PLUS potrebbe togliere fondi da altri progetti e acquistare i test di cui sopra per non sospendere il servizio, ma non lo farà in primis perché gli altri fondi sono finanziati da privato e non dalla Regione Emilia Romagna che, al contrario dell’Azienda Sanitaria, ha fin qui dimostrato un interesse reale, non formale, per il BLQ Checkpoint.

Ça va sans dire che speriamo di poter riprendere quanto prima il servizio di testing, sperando di essere presi in considerazione.

Dal 2013 ad oggi l’associazione Plus ha sempre aderito alla European Testing Week, una iniziativa europea tesa a ampliare l’accesso al test per HIV.

Anche quest’anno l’associazione aprirà il BLQ Checkpoint, con il supporto del personale infermieristico dell’Azienda Sanitaria di Bologna, in via S. Carlo 42c a Bologna, dal 20 al 27 novembre dalle 18 alle 21.

Prenota via mail: prenota@blqcheckpoint.it.

Prenotando sarà possibile effettuare un test rapido, con esito in soli 20 minuti, gratuito ed anonimo per:

HIV
Epatite C (HCV)
Sifilide

I test sono tutti a prelievo capillare. Non vengono utilizzati né siringhe, né aghi.

La European Testing Week è stata lanciata da HIV in Europe nel 2013 per incoraggiare le persone a conoscere il proprio stato HIV; dal 2015 le attività si sono espanse per coinvolgere anche l’epatite, soprattutto la C causata dal virus HCV oggi curabile con una terapia semplice e con pochi effetti collaterali che ha generalmente la durata di due mesi. La European Testing Week è sostenuta da più di 30 organizzazioni internazionali, incluse UNAIDS, European AIDS Clinical Society, European AIDS Treatment Group e European Liver Patients Association.
Alla scorsa edizione del 2019 hanno partecipato più di 750 organizzazioni da 49 Paesi. Maggiori informazioni su www.testingweek.eu

Plus Onlus dal 2013 ogni anno aderisce alla European Testing Week, una iniziativa europea tesa a ampliare l’accesso al test per HIV.

Anche quest’anno l’associazione aprirà il BLQ Checkpoint, in via S. Carlo 42c a Bologna, dal 22 al 29 novembre dalle 18 alle 21, con una apertura extra il 1 dicembre sempre dalle 18 alle 21. Per effettuare il test è meglio prenotare allo 0514211857 negli orari di apertura, oppure via mail: prenota@blqcheckpoint.it.

Prenotando sarà possibile effettuare un test rapido, con esito in soli 20 minutigratuito ed anonimo per:

HIV
Epatite C (HCV)
Sifilide

I test per hiv e sifilide sono entrambi a prelievo capillare, mentre il test per HCV è salivare. Non vengono utilizzati né siringhe, né aghi.

La European Testing Week è stata lanciata da HIV in Europe nel 2013 per incoraggiare le persone a conoscere il proprio stato HIV; dal 2015 le attività si sono espanse per coinvolgere anche l’epatite, soprattutto la C causata dal virus HCV oggi curabile con una terapia semplice e con pochi effetti collaterali che ha generalmente la durata di due mesi. La European Testing Week è sostenuto da più di 30 organizzazioni internazionali, incluse UNAIDSEuropean AIDS Clinical SocietyEuropean AIDS Treatment Group e European Liver Patients Association.
Alla scorsa edizione del 2017 hanno partecipato più di 600 organizzazioni da 53 paesi. Maggiori informazioni su www.testingweek.eu

Plus Onlus dal 2013 ogni anno aderisce alla European Testing Week, una iniziativa europea tesa a ampliare l’accesso al test per HIV.

Anche quest’anno l’associazione aprirà il BLQ Checkpoint, in via S. Carlo 42c a Bologna, dal 25 al 30 novembre dalle 18 alle 21, con una apertura extra il 1 dicembre sempre dalle 18 alle 21. Per effettuare il test è meglio prenotare allo 0514211857 negli orari di apertura, oppure via mail: prenota@blqcheckpoint.it.

Prenotando sarà possibile effettuare un test rapido, con esito in soli 20 minutigratuito ed anonimo per:

HIV
Epatite C (HCV)
Sifilide

I test per hiv e sifilide sono entrambi a prelievo capillare, mentre il test per HCV è salivare. Non vengono utilizzati né siringhe, né aghi.

La European Testing Week è stata lanciata da HIV in Europe nel 2013 per incoraggiare le persone a conoscere il proprio stato HIV; dal 2015 le attività si sono espanse per coinvolgere anche l’epatite, soprattutto la C causata dal virus HCV oggi curabile con una terapia semplice e con pochi effetti collaterali che ha generalmente la durata di due mesi. La European Testing Week è sostenuto da più di 30 organizzazioni internazionali, incluse UNAIDSEuropean AIDS Clinical SocietyEuropean AIDS Treatment Group e European Liver Patients Association.
Alla scorsa edizione del 2017 hanno partecipato più di 600 organizzazioni da 53 paesi. Maggiori informazioni su www.testingweek.eu

Come ogni anno, Plus e il BLQ Checkpointaderiscono alla European Testing Week, l’iniziativa che dal 17 al 24 novembrecoinvolge centinaia di associazioni in tutta Europa. In quei giorni, il BLQ Checkpoint sarà eccezionalmente aperto ogni giorno dalle 18 alle 21 per offrire test rapido HIV e HCV e per dare informazioni e consigli sulle modalità di trasmissione e prevenzione.

Per poter effettuare il test occorre prenotarsi, inviando una mail a prenota@blqcheckpoint.it oppure passando o telefonando al numero 0514211857 quando il BLQ Checkpoint è aperto: dalle 18 alle 21 il martedì e giovedì o tutti i giorni dal 17 al 24 novembre. Il BLQ Checkpointsi trova in via San Carlo C a Bologna.

Il tema di questa European Testing Week è “Testare. Trattare. Prevenire”. Il test è infatti un primo passo verso la prevenzione: la maggior parte delle nuove infezioni da HIV avvengono perché la persona che trasmette il virus non è consapevole di avere l’infezione; le persone diagnosticate con HIV, invece, seguono generalmente una terapia antiretrovirale che, abbassando la quantità di virus presente nel loro organismo a livelli tali da non poter essere più rilevata, rendono impossibile per loro trasmettere l’infezione. È il concetto chiamato “Treatment as Prevention (TasP)” o “Trattamento come prevenzione”: le persone con HIV che seguono correttamente la terapia antiretrovirale non trasmettono l’infezione ai loro partner sessuali.

La European Testing Week sarà un modo per ribadire questo concetto, così come un’occasione per diffondere informazioni sui mezzi di prevenzione dell’HIV e altre infezioni sessualmente trasmesse (IST). L’uso costante del preservativo è un ottimo mezzo per prevenire HIV e, spesso, anche alcune IST. Ma anche coloro che non usano il condom possono trovare validi mezzi alternativi per proteggersi dall’HIV: la profilassi pre-esposizione o PrEP è da poco disponibile nelle farmacie italiane; purtroppo la strategia non è rimborsabile e chi voglia seguirla può acquistarla a 115 euro per una confezione da 30 pasticche. Plus e il BLQ Checkpoint sono a disposizione a dare tutta l’assistenza per chi voglia fare la PrEP che, ricordiamo, va accompagnata da regolari controlli per limitarne i rischi e ottimizzarne l’efficacia.

La European Testing Week è stata lanciata da HIV in Europe nel 2013 per incoraggiare le persone a conoscere il proprio stato HIV; dal 2015 le attività si sono espanse per coinvolgere anche l’epatite, soprattutto la C causata dal virus HCV oggi curabile con una terapia semplice e con pochi effetti collaterali che ha generalmente la durata di due mesi.

La European Testing Week è sostenuto da più di 30 organizzazioni internazionali, incluse UNAIDS, European AIDS Clinical Society, European AIDS Treatment Group e European Liver Patients Association. Alla scorsa edizione del 2016 hanno partecipato più di 500 organizzazioni da 47 paesi. Maggiori informazioni su www.testingweek.eu

  1. Rischi legati alle droghe: se non usate bene, alcune possono essere molto pericolose. Cercheremo di darti informazioni utili per limitare gli effetti negativi di ciascuna sostanza. I consigli base sono:
    1. Non esagerare con le quantità e non mischiare troppe droghe diverse.
    2. Tieni un diario delle sessioni, con giorno e sostanze assunte.
    3. Durante la sessione, scrivi dosi e orario in cui prendi le droghe su un foglio.
    4. Non fare chemsex se sei depresso, arrabbiato o emotivamente fragile: rischi di amplificare queste sensazioni.
    5. Programma da sobrio: pensa in anticipo a cosa vuoi fare, quali e quante droghe vuoi prendere, come intendi affrontare certe situazioni (ad esempio, se vuoi che durante la sessione arrivino altre persone o no).
    6. Alcuni farmaci per l’Hiv (in particolare gli inibitori della proteasi) possono potenziare gli effetti di droghe come ecstasy, ketamina, speed, GHB e crystal meth, col rischio di overdose.
  1. Rischi legati alle infezioni sessuali: eccitati e rilassati per effetto delle droghe, può essere più difficile proteggersi dalle infezioni che si trasmettono nel sesso (Hiv, sifilide, gonorrea, eccetera). Ecco qualche suggerimento generale per limitare i rischi:
    1. Porta sempre con te profilattici a sufficienza, lubrificante a base d’acqua, siringhe pulite.
    2. Se sei in terapia antiretrovirale o in PrEP, non dimenticarti le pillole.
    3. Se fai sesso di gruppo, ricorda di cambiare preservativo passando da un partner all’altro, anche se prendi la PrEP.
    4. Usare un ago già usato da altri per iniettarsi delle droghe aumenta le possibilità di contrarre l’Hiv o le epatiti.
    5. Usare cannucce già usate da altri per pippare le sostanze è un modo perché si trasmettano i virus delle epatiti.
  1. Rischi legati a pratiche sessuali: nei chemsex party, a volte si fanno pratiche sessuali rischiose, come il fisting o il sadomaso. È importante che tu sappia come ridurre il rischio, anche in condizioni in cui manca il controllo o la lucidità:
    1. Alcune sostanze abbassano la soglia del dolore: potresti non accorgerti di avere ferite al glande o al retto.
    2. Assistetevi a vicenda: tieni d’occhio i tuoi compagni di gioco, magari datevi il cambio per tenere tutto sotto controllo.

Come mi accorgo se ho un problema con il chemsex?

Solo tu sai se il chemsex è diventato un problema per te. Ecco alcuni segnali che possono aiutarti a capire quando è il caso di darsi una regolata:

  • stai rischiando di prendere (o trasmettere) l’Hiv o altre infezioni sessualmente trasmissibili;
  • sai di aver fatto sesso ma non te lo ricordi, né ricordi di aver dato il tuo consenso;
  • stai prendendo più roba del previsto, o più a lungo del previsto, o hai perso il senso del tempo;
  • ti rendi conto che a causa del chemsex arrivi tardi al lavoro o dai buca a degli appuntamenti importanti;
  • spendi tutti i tuoi soldi per acquistare le sostanze;
  • ti senti in colpa per l’uso di droghe o per le cose che fai quando sei fuori di testa;
  • trascorri un sacco di tempo in cerca di droghe e sesso o per riprenderti da sessioni pesanti di chemsex;
  • passi allo slamming (iniezione in vena) per cercare di ritrovare un effetto maggiore;
  • non riesci più a goderti il sesso senza le droghe.

Ti sei accorto di essere diventato dipendente dal chemsex?

È il momento di chiedere aiuto. L’esperienza insegna che difficilmente puoi uscirne da solo o con l’aiuto degli amici. Anche se non ci sono moltissimi professionisti specializzati in questo campo in Italia, diversi psicoterapeuti, psicologi o sessuologi con esperienza nel trattamento delle tossicodipendenze possono comunque darti una mano. Se vuoi conoscere i recapiti di professionisti affidabili, puoi contattare Plus (presso i Checkpoint di Bologna o Roma) oppure qualche altra associazione attiva in questo campo nella tua zona. Fai presto però. Se hai il minimo sospetto di essere diventato dipendente, agisci in fretta: è probabile che tu debba affrontare sfide molto pesanti; prima lo fai, prima ne sei fuori!


Chemsex e salute mentale

Se soffri di attacchi di panico o depressione, l’uso di droghe aumenta il rischio di amplificarli fino ad avere gravi problemi mentali. In altre parole: le droghe tendono a innescare questi fenomeni latenti. Può anche capitare che tu non lo sappia e che lo scopra solo a cose fatte.


Questa pubblicazione è stata realizzata grazie a un contributo non condizionato di ViiV Healthcare. Testi a cura di Giulio Maria Corbelli, Simone Buttazzi, Sandro Mattioli e Stefano Pieralli. Per la parte legale ringraziamo Niccolò Angelini e Andrea Frigieri. Fotografie di: Antonio Falzetti.

Le informazioni sono aggiornate al mese di gennaio 2021.

Se coltivi, produci, fabbrichi, estrai, raffini, vendi, offri o metti in vendita, cedi (anche gratuitamente), trasporti (fai il “corriere”), distribuisci, commerci, procuri ad altri (“spacci”), invii, passi o spedisci in transito, consegni per qualunque scopo le droghe sino ad ora citate senza avere l’autorizzazione da parte del Ministero della sanità commetti un reato per l’ordinamento italiano punito con la reclusione da 6 a 20 anni e con la multa da Euro 26.000 ad Euro 260.000. Tale pena è ridotta (reclusione da 6 mesi a 4 anni e multa da 1.032 a 10.329 Euro) se la tua condotta, per i mezzi, la modalità o le circostanze ovvero per la qualità e quantità delle sostanze, viene giudicata, nel singolo caso, di “lieve entità” (art. 73, comma 1, del D.P.R. 09.10.1990, n. 309 – Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope).

Se illecitamente importi, esporti, acquisti, ricevi a qualsiasi titolo o comunque detieni le sostanze stupefacenti o psicotrope sopra descritte per farne uso personale o di gruppo (compri la droga per consumarla insieme ad amici), commetti invece un illecito amministrativo sanzionabile con la sospensione della patente di guida, del porto d’armi, del passaporto e del permesso di soggiorno per motivi di turismo se sei cittadino extracomunitario e puoi essere invitato a seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo predisposto dal servizio pubblico per le tossicodipendenze (art. 75 del sopra citato D.P.R. 309/1990).

Se, al momento dell’accertamento, sei alla guida di una autovettura, la Polizia procederà inoltre all’immediato ritiro della tua patente di guida.

Per verificare quali siano i limiti quantitativi massimi delle sostanze stupefacenti e psicotrope, riferibili ad un uso esclusivamente personale, ti consigliamo di consultare il testo del Decreto Ministeriale dell’11.04.2006, che può essere reperito al seguente link: https://antidroga.interno.gov.it/media/2019/04/D.M.-11-aprile-2006.pdf


Questa pubblicazione è stata realizzata grazie a un contributo non condizionato di ViiV Healthcare. Testi a cura di Giulio Maria Corbelli, Simone Buttazzi, Sandro Mattioli e Stefano Pieralli. Per la parte legale ringraziamo Niccolò Angelini e Andrea Frigieri. Fotografie di: Antonio Falzetti.

Le informazioni sono aggiornate al mese di gennaio 2021.