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Banner_Pride_WEB_B_MAl Bologna Pride 2016 Plus mette al centro la salute. I volontari plussiani sfileranno orgogliosi come sempre, indossando una maglietta che recita Positivo, sano, libero.

L’anno scorso, la campagna ideata da Plus in occasione del Pride era centrata sulla non contagiosità delle persone sieropositive in terapia efficace: Positivo ma non infettivo. La prima campagna italiana a fare della TasP (il trattamento come prevenzione) una bandiera politica, un grimaldello antistigma.

Quest’anno gli aggettivi sono tre e oltre a “positivo”, alla constatazione serena del proprio stato sierologico, si parla di salute e libertà. Riappropriandosi in chiave non solo fiera, ma anche fattuale, di due ambiti considerati troppo spesso appannaggio esclusivo delle persone sieronegative.

Sei sano? – si legge spesso in chat. Vivere con hiv al giorno d’oggi significa molto spesso essere clinicamente sani, o potervi tranquillamente ambire. Così come i passi avanti della ricerca scientifica consentono a una persona sieropositiva di non trasmettere il virus, l’efficacia del trattamento permette di spezzare la concordanza tra infezione e malattia. La sporcizia e l’infermità appartengono solo al linguaggio di chi discrimina.

Un’infezione cronica non è sinonimo di malattia, anzi. E non è neppure sinonimo di schiavitù nei confronti di farmaci e ospedali. Lo spread tra la qualità della vita di una persona sieropositiva e una sieronegativa si è ormai ridotto ai minimi termini, come quello tra le due aspettative di vita.

Ed è come persone orgogliosamente positive, sane e libere che i volontari di Plus scendono in piazza il 25 giugno insieme all’intero movimento LGBTQI, a fianco delle associazioni con le quali è nata una sinergia speciale: Arcilesbica Bologna, Uni Lgbt, RED, Bugs, Boga sport.