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I dati 2022 li trovi in questa pagina:

Il 15 giugno 2022 abbiamo presentato a ICAR2022, la conferenza italiana AIDS e ricerca antivirale, una ricerca su quante persone usano la PrEP in Italia per proteggersi dall’HIV e sui centri che la prescrivono. Di seguito un riassunto della ricerca coi dati più significativi.

In Italia non sono disponibili statistiche ufficiali su chi utilizza la PrEP. Nel 2019 PLUS ha dunque inviato un questionario ai centri che la prescrivono.

Il questionario 2022 è stato inviato a 56 centri su 70 tra quelli elencati su Chi ti segue (di 14 non era diponibile la mail o erano stati aperti di recente).

Il questionario è stato compilato da 28 centri: 13 al Nord, 11 al Centro, 4 al Sud.

A dicembre 2021 risultano 3641 persone che usano la PrEP per proteggersi dall’HIV. Nel 2019 erano 531.

Il 94.6% di chi usa la PrEP è un maschio che fa sesso con maschi. Nel 2019 era il 98%.

Ma la PrEP è per tutte le persone e c’è stato un aumento anche di altri gruppi demografici che la utilizzano:

Gruppo demografico20192021
Maschi etero cis780
donne trans*446
Donne cisgender422
Persone che usano sostanze iniettabili035

Oltre al costo del farmaco, chi usa la PrEP può spendere fino a

– 36€ per la prima visita infettivologica;
– 20€ per le visite successive;
– 80€ per i test IST;
– 15€ test biochimico per le funzionalità renali

Nel 90% dei centri vengono usano esenzioni specifiche per offrire visite gratuite. Per i test IST, la proporzione di centri che usano esenzioni è inferiore (65,5%).

PrEP per tutt*

Per avere un impatto nella riduzione delle diagnosi da HIV, c’è bisogno di servizi uniformi su tutto il territorio italiano e che la PrEP sia accessibile a tutte le persone che desiderano utilizzarla per proteggersi dall’HIV!

Proteggersi dall’HIV con la PrEP possono farlo anche le donne!
Insieme a Jennifer Guerra ne parlano l’infettivologa Silvia Nozza e Michela Chimenti, autrice di Stigma invisibile, la prima docu-serie italiana sull’HIV.

 
 
 
 
 
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È necessario e urgente approvare la rimborsabilità della PrEP come strumento di prevenzione dell’HIV per renderla accessibile subito; solo così sarà possibile fermare in Italia il diffondersi dell’infezione.

Lo chiediamo in quanto persone coinvolte per l’accesso alla profilassi pre-esposizione, riunite per la prima volta in una manifestazione nazionale davanti alla sede del Ministero della Salute, il 1° dicembre 2021, Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids, alle ore 11 in via Ribotta 5, Roma Eur.

Nel 2020 le nuove infezioni da HIV sono state più di 1000. Un dato probabilmente falsato al ribasso dall’impatto della pandemia Covid 19 sui servizi di test rispetto a quello del 2019, in cui le nuove infezioni sono state più di 2500. È evidente che non tutte le persone usano il preservativo e questo da solo non sta bastando a sconfiggere l’HIV.

In aiuto è però arrivata la scienza: oltre alla terapia come prevenzione (le persone con HIV in terapia efficace infatti non trasmettono il virus), dal 2018 in Italia è autorizzata la PrEP o profilassi pre-esposizione, una combinazione di 2 farmaci in un’unica compressa tenofovir DF ed emtricitabina – che protegge dall’HIV quando si ha un rapporto a rischio.

La PrEP funziona: nel Regno Unito ha ridotto del 71% i casi di HIV nella popolazione MSM (maschi che fanno sesso con maschi) e in Australia in tre anni di PrEP ci sono stati 1,61 casi di infezione per mille persone all’anno, 10 volte meno di quanto sarebbe accaduto senza PrEP.

Nonostante sia autorizzata dall’AIFA, la PrEP ad oggi in Italia non è ancora prescritta in tutti i reparti di malattie infettive e, a differenza di tanti altri stati europei, non è rimborsata dal sistema sanitario nazionale e spesso anche i test per le infezioni sessualmente trasmesse (IST) previsti dal protocollo sono a pagamento.

Ciò fa sì che la PrEP sia ancora un privilegio a cui accedono poche persone, poiché non tutte possono permettersela o devono spostarsi in altra regione per avere una prescrizione.

Il primo dicembre abbiamo dunque deciso di fare un sit-in davanti al Ministero della Salute per rivendicare l’accesso alla PrEP e chiedere che l’Italia si allinei con le politiche sanitarie degli altri paesi europei.

Se vogliamo raggiungere l’obiettivo UNAIDS di sconfiggere l’HIV entro il 2030, è indispensabile che i mezzi di prevenzione siano facilmente accessibili: in particolare, la PrEP è uno strumento che si è dimostrato cruciale per arginare la diffusione del virus laddove – come accade ovunque nel mondo – l’uso corretto del preservativo non riesca a coprire il 100% degli eventi a rischio di trasmissione.

Chiediamo ad AIFA di rendere rimborsabile la PrEP e al Ministero della Salute di assumersi la responsabilità rispetto alle migliaia di nuove infezioni che si potevano evitare, di impegnarsi affinché in ogni provincia ci sia uno sportello PrEP e di fare campagne di promozione per la PrEP.

Vogliamo che tutte le persone abbiano la possibilità di proteggersi come preferiscono.

Prenderci cura della nostra salute sessuale non deve essere più una questione di soldi!

Firmato da:

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