La Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) per l’HIV si conferma uno strumento cruciale nella lotta contro l’epidemia, con l’obiettivo globale di “getting to zero” nuove infezioni entro il 2030, come stabilito dal piano UNAIDS. A livello mondiale, si stima che circa 3,5 milioni di persone assumano regolarmente la PrEP, con un target di 21 milioni di utilizzatori globali entro il 2025. In Europa, l’obiettivo è di circa 500.000 persone in PrEP.
La Situazione Italiana: Un Aumento ma con Disparità
In Italia, l’utilizzo della PrEP ha visto un incremento significativo, soprattutto dopo l’introduzione della rimborsabilità nel maggio 2023. I dati della coorte PrIDE (Prevention ICONA Dedicated Ensemble) mostrano un aumento degli utilizzatori PrEP da circa 11.325 nel 2023 a oltre 16.220 nel 2024, con un incremento percentuale del 43.22% a livello nazionale. Le regioni con il maggior numero di utilizzatori si confermano Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, che insieme rappresentano circa il 76% del totale.
Nonostante l’aumento, l’accesso alla PrEP in Italia presenta ancora delle disparità.
La coorte PrIDE evidenziano come la maggior parte degli utilizzatori sia costituita da uomini gay italiani (98.5%), con un’età mediana di circa 36 anni, un buon livello di istruzione e un lavoro stabile. Le donne cisgender e transgender rappresentano meno del 2%, e meno del 5% ha meno di 25 anni, indicando un accesso limitato per diverse popolazioni ad alto rischio.
Sfide nell’Informazione e nell’Accesso
Un recente studio condotto da Anlaids Torino e Brescia Checkpoint ha esplorato le barriere nell’accesso all’informazione sulla PrEP per donne cisgender, donne transgender, uomini transgender e persone non binarie con cervice.
I risultati mostrano che il 72.2% delle persone testate per l’HIV non ha ricevuto informazioni sulla PrEP dai fornitori di servizi di test, in particolare nei contesti sanitari istituzionali. La mancanza di informazioni adeguate (32.9%), la percezione di un rischio non elevato (34.8%) e le barriere socioeconomiche (33.5%) sono tra i fattori chiave che impediscono a queste popolazioni di iniziare la PrEP. Solamente 12 persone tra i 765 intervistati hanno dichiarato di utilizzare la PrEP.
L’Avvento della PrEP Iniettabile
Un’importante novità è l’introduzione della PrEP iniettabile a lunga durata d’azione (cabotegravir), autorizzata da EMA nel 2023 e classificata da AIFA nel marzo 2024. A gennaio 2025, circa 200 persone hanno ricevuto questa nuova formulazione in centri pilota come l’Istituto Spallanzani di Roma e gli Ospedali Sacco e San Raffaele di Milano. Anche tra questi utilizzatori, la maggior parte sono uomini cisgender. Le ragioni principali per la scelta della PrEP iniettabile includono la scarsa aderenza alla PrEP orale (36%) e l’utilizzo di chemsex (14%).
Questa nuova opzione apre nuove prospettive per la prevenzione dell’HIV, offrendo maggiore comfort e riducendo le sfide legate all’aderenza. Tuttavia, pone anche nuove sfide organizzative e la necessità di ampliare l’accesso attraverso centri comunitari e non clinici, per garantire una copertura più capillare e inclusiva.
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